Vulcano Nuova Zelanda: eruzione White Island, 5 morti/ Polizia: “No segni di vita”

Nuova Zelanda, eruzione vulcano White Island sorprende gruppo di turisti: 5 morti e oltre 20 dispersi. Danni ingenti: le ultime notizie.

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“Nessun segno di vita” dopo l’eruzione del vulcano Whakaari/White Island, popolare isola della Nuova Zelanda frequentata ogni anno da 10mila persone. Lo ha detto la polizia, che ha sorvolato l’area con elicotteri e mezzi aerei. Le autorità hanno dichiarato: “Non crediamo ci sia alcun sopravvissuto”. Impressionante il video pubblicato da un sopravvissuto alla tragedia, che aveva lasciato il cratere in compagnia della famiglia soltanto 20 minuti prima che l’eruzione avesse luogo. L’uomo, Michael Schade, ha raccontato alla BBC: “Quando ho finito la visita, era ancora tutto abbastanza sicuro, ma stavano limitando i gruppi”. Poi al momento dell’eruzione, “stavamo andando via con la barca. Qualcuno ha indicato il monte e abbiamo visto gli zampilli di lava e la nube. Ero sotto shock. L’imbarcazione allora è tornata indietro e abbiamo recuperato alcune persone che erano rimaste ad aspettare sul molo”. Qui sotto il video impressionante girato da Schade e pubblicato su Twitter. (agg. di Dario D’Angelo)

ERUZIONE VULCANO WHITE ISLAND: “IMPOSSIBILE TORNARE SULL’ISOLA”

Arrivano nuovi tragici aggiornamenti dalla Nuova Zelanda dopo l’eruzione del vulcano White Island. Come preventivato dalle autorità locali, il bilancio si è aggravato: cinque morti e due dozzine di dispersi. Ma c’è di più: le condizioni instabili sull’isola persistono e non è possibile effettuare operazioni di soccorso. «L’ambiente non è sicuro per noi per tornare sull’isola», ha confidato il vice commissario John Tims. Tony Bonne, ex sindaco di Whakatane, ha affermato che una delle vittime era una guida di White Island Tours: «Un giovane energico che ha perso la vita in questa tragedia». Il presidente della società, Paul Quinn, ha espresso vicinanza alle famiglie delle persone coinvolte nella tragica eruzione: «E’ una tragedia terribile, siamo vicini a tutti coloro che sono stati colpiti». Come evidenzia NZ Herald, la compagnia sta collaborando con la polizia per rispondere all’emergenza: «La priorità è fornire supporto al nostro staff, manuhiri e whanau, che sono stati colpiti duramente dalla tragedia e che affrontando la situazione con immenso coraggio». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

NUOVA ZELANDA, BILANCIO TRAGICO: CI SONO DISPERSI

Nuova Zelanda, eruzione vulcano White Island: bilancio provvisorio di un morto e ventisette dispersi, ma potrebbe peggiorare nel corso delle prossime ore. Come riporta la stampa locale, sono in corso le operazioni di soccorso ma non mancano le difficoltà a causa delle condizioni instabili della zona tra gas tossici e caduta di cenere. L’eruzione è stata registrata alle ore 14.21 locali: secondo le autorità, circa 50 persone erano presenti sull’isola, di cui oltre 20 turisti australiani. The Guardian spiega che 23 persone sono state tratte in salvo, mentre almeno 20 tra donne e uomini sono stati trasportati in ospedale per ustioni. 7 persone, trasportate ai nosocomi di Tauranga e Auckland, sono in condizioni critiche. Il primo ministro Jacinda Ardern ha confermato che «risultano dispersi»: «E’ una situazione che cambia e ovviamente tutti i nostri pensieri sono con le persone coinvolte».

NUOVA ZELANDA, ERUZIONE VULCANO WHITE ISLAND: UN MORTO

Jacinta Ardern ha inoltre reso noto di essere in stretto contatto con il Ministero degli Affari Esteri: la polizia ha confermato che i dispersi sull’isola sono di nazionalità neozelandese con alcuni cittadini stranieri. Il primo ministro australiano Scott Morrison ha affermato che alcuni turisti australiani sono stati tratti in salvo ed hanno fornito un contributo per gestire l’emergenza. Kevin O’Sullivan, amministratore delegato della New Zealand Cruise Association, ha spiegato ai media che circa 30-38 persone erano presenti sulla White Island al momento dell’eruzione ed i loro nominativi sono stati consegnati alla polizia neozelandese. Royal Caribbean, che possiede l’Ovation of the Seas, ha chiesto «preghiere» per tutti i soggetti coinvolti. Purtroppo, il bilancio è destinato a peggiorare: il vice commissario John Tims ha evidenziato che il numero di morti «probabilmente sarà più alto»: «Stiamo lavorando per confermare il numero delle persone coinvolte. Al momento è troppo pericoloso per la polizia e per i servizi di salvataggio andare sull’isola. Tuttavia, continuiamo a valutare le condizioni che ci permetterebbero di andare sull’isola».