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Ex Ilva, ok dei pm alla richiesta di proroga per l'Altoforno2

C'è l'ok dei pm di Taranto alla richiesta di proroga presentata dai commissari dell'Ilva in As sull'uso dell'Altoforno 2, sequestrato e dissequestrato più volte nell'inchiesta sulla morte dell'operaio Alessandro Morricella. I commissari chiedono un anno di tempo per ottemperare alle prescrizioni di automazione del campo di colata. La decisione spetta al giudice Francesco Maccagnano, dinanzi al quale si svolge il processo sulla morte di Morricella, che si esprimerà tra l'11 e il 12 dicembre.

Venerdì 13, se non dovesse essere autorizzata la proroga della facoltà d'uso di Afo2, scatterebbe lo spegnimento dell'altoforno 2 perché scadono i tre mesi concessi dal Tribunale del Riesame per ottemperare alle prescrizioni. La Procura ha dato parere favorevole alla richiesta di proroga avanzata dai commissari di Ilva in As dopo aver letto la relazione depositata dal custode giudiziario del siderurgico Barbara Valenzano. 

Quello dell'Altoforno 2 è uno dei nodi al centro della trattativa tra governo e ArcelorMittal, nonché del piano di rilancio dell'acciaeria. Sul fronte politico il premier Conte oggi ha annunciato che lo Stato parteciperà alla conversione dell'impianto di Taranto per un minor impatto ambientale così come anticipato anche dal Messaggero. Quanto agli esuberi, Patuanelli ha sottolineato che «non è certamente parlare di 5000 esuberi che può portare a una soluzione» dell'ex Ilva, «è prematuro anticipare» il numero delle persone che sarebbero coinvolte nel processo di accompagnamento «ma lavoriamo perché siano il minor numero possibile. Ma stiamo lavorando contemporaneamente a dare altre opportunità occupazionali in quel territorio attraverso le partecipate, attraverso la disponibilità di Fincantieri e di Snam».

Il ministro dello Sviluppo economico a L'aria che tira su La7 ha precisato che sono allo studio «tante misure che tutte assieme possono portare a proposta occupazionale diversa per i residenti». «Il nostro piano ragiona su un aumento di produzione con tecnologie diverse che certamente singolarmente hanno meno bisogno di manodopera, ma che aumentando la produzione riescono a dare risposta occupazionale ai lavoratori dello stabilimento ex Ilva». Si tratta, ha assicurato, di «un percorso in cui lo Stato c'è, con tutte le misure di accompagnamento o prepensionamento o di accompagnamento momentaneo con corsi di formazione o misure di assistenza attraverso il lavoro del ministro Catalfo».