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Il porto canale di Cagliari (archivio L'Unione Sarda)
legge di bilancio

Robin Tax, un altro freno per lo sviluppo della Sardegna

La tassa introdotta dal Governo Berlusconi nel 2008 puntava a un prelievo extra sui profitti di aziende petrolifere ed energetiche

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Il compromesso di Natale per una manciata di milioni. Bilancio e panettone, per ritrovarsi davanti alla colomba. Se si potrà, dopo il voto in Emilia Romagna. L'emendamento alla manovra del Conte bis cerca un miliardo e 700 milioni. Più o meno un quarto del bilancio della Regione. Palazzo Chigi punta ''alla crescita e all'equità''. La sintesi è del ministro dell'Economia Gualtieri, e si può ritrovare più o meno identica negli ultimi vent'anni di Governo. Il tempo cioè della crescita media pari allo 0,4%, un quinto di quella della Spagna.

I CONTI DELL'ISOLA - Con l'emendamento la Sardegna incassa l'intesa su accantonamenti e su trasferimenti aggiuntivi. In tutto quattro miliardi in arrivo fino al 2033. Un passo avanti, certo. Ma col rischio di farne uno indietro. Sulle infrastrutture infatti la partita si complica alla voce Robin Tax, o meglio un balzello dell'addizionale Ires per i concessionari pubblici. Il governo ha ristretto i destinatari: aeroporti, autostrade, porti e ferrovie. In una parola i trasporti. In un'altra, per la Sardegna, lo sviluppo. Significa che le nostre società di gestione/concessione pagheranno più tasse, tre punti e mezzo. Passando dall'attuale 24% al 27,5. Vale per l'autorità di sistema portuale della Sardegna e per i nostri tre aeroporti.

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Il premier Conte e il ministro Gualtieri con i sindacati (archivio L'Unione Sarda)

IRES E ROBIN TAX - Perché un'addizionale Ires si associa alla Robin Tax? Perché l'aumento è motivato dalla destinazione della nuova entrata: interventi per infrastrutture e trasporti e ''riduzione dei fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale''. La Robin Tax, introdotta dal Governo Berlusconi nel 2008, puntava a un prelievo extra sui profitti di aziende petrolifere ed energetiche. Che oggi però sono escluse. La tassa ''Robin Hood'' doveva insomma ''togliere ai ricchi a favore dei poveri''. Ci aveva provato negli Usa il presidente Carter, lo ha fatto anni dopo Tremonti con un'aliquota aggiuntiva del 5,5% sui redditi oltre i 25 milioni. Principio però bocciato nel 2015 dalla Corte Costituzionale, perché l'imposizione ''colpisce l'intero reddito di impresa'' e non il ''reddito suppletivo''.

EFFETTO STOP - Ma in Sardegna quale capacità di investimento sarà condizionata dalla nuova Ires-Robin Tax? Ha un senso, col bando per il nuovo concessionario del porto industriale di Cagliari? Con una previsione di aggravio, per i terminalisti italiani, tra i 30 e i 60 milioni? Come si concilia con il decollo della Zona Economica Speciale? E' vero, la tassa è prevista per tre anni, fino al 2021. Ma proprio adesso? Fino a ieri il porto industriale, causa crisi, ha ''schivato'' l'IRES. Perché si applica alle entrate commerciali. Zero container, zero tassa. Ha rischiato però di ''rientrare'' applicata all'incasso dei canoni demaniali, che di commerciale non hanno nulla. L'Europa però vuole la tassa, mentre il governo chiede ai porti di pagare la ristrutturazione delle dogane. Come? Riversando i costi sui container movimentati. Immaginate gli effetti su Cagliari. Che spazio avrebbe il porto canale in un mercato dove gli operatori cambiano scalo per pochi centesimi di differenza?

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Incontro sul porto canale di Cagliari al ministero dello sviluppo economico (archivio L'Unione Sarda)

COPERTURE E PROMESSE - Intanto, tra zucchero e plastica, tasse rinviate o ridotte, non potevano mancare le clausole di salvaguardia. Saranno, scampato l'aumento dell'Iva nel 2020, sulle accise sui carburanti nel 2021. Valore 900 milioni. Attenzione, la caccia alle coperture non è finita. Per Natale il bilancio dovrà dire, prima di tutto, che a partire da Luglio i lavoratori sotto i 35mila euro avranno in busta paga 40 euro in più. Auguri, aspettando Robin Hood.