10 nanometri, modem e mercato: il CEO di Intel spiega presente e futuro dell'azienda

by

Bob Swan, CEO dell'azienda, spiega le cause dei problemi di produzione insufficiente che hanno caratterizzato l'attività di Intel nel corso degli ultimi 12 mesi. Cambio di prospettiva per il futuro: non solo processori ma componenti di silicio

Durante una presentazione tenuta all'annuale technology conference del credit Suisse, il CEO di Intel Bob Swan ha fornito un interessante riepilogo di quelle che sono le dinamiche che hanno caratterizzato l'attività operativa dell'azienda nel corso dell'ultimo periodo.

La nota più interessante riguarda il cambio di mentalità che vuole introdurre all'interno dell'azienda: Intel non si deve vedere più come l'azienda capace di ottenere una quota di mercato del 90% nel settore dei processori, ma quella che aspira alla quota del 30% nel mercato dei componenti di silicio nel suo complesso.

Si tratta di un settore che al momento attuale vanta un TAM (total addressable market) cioè un mercato totale di circa 230 miliardi di dollari quale controvalore. Nel corso dei prossimi 4 anni tale dato aumenterà sino a circa 300 miliardi di dollari ed è verso questo che Intel deve puntare la propria attenzione.

Secondo Swan questo cambio di mentalità permetterà ad Intel di evirare il rischio di perdere dei trend tecnologici così come avvenuto nel corso degli ultimi anni. Basti pensare al mondo dei SoC per dispositivi mobile, settore nel quale Intel è giunta in ritardo rispetto ai concorrenti e non è stata capace di guadagnare quote di mercato significative sino a decidere alla fine di uscirne del tutto.

Permangono le difficoltà nella produzione a 10 nanometri ben note: questo processo è utilizzato al momento per alcuni dei processor notebook dell'azienda americana, relegando la maggior parte delle altre CPU in vendita alla tecnologia produttiva a 14 nanometri. La conseguenza diretta è l'incapacità attuale di Intel di poter adattare la produzione in modo flessibile rta i vari nodi produttivi, con la conseguenza dei ben noti shortage di CPU che hanno caratterizzato il mercato degli ultimi 12 mesi.

Lo shortage dei processori viene giustificato da 3 distinti fenomeni verificatisi assieme: una domanda di mercato superiore alle previsioni, con una stima iniziale del +10% che si è invece concretizzata in un +21%; le difficoltà produttive a 10 nanometri e la scelta di produrre all'interno i modem per smartphone con un impatto sulla capacità produttiva complessiva.

Swan ha inoltre confermato come il primo processore Intel costruito con tecnologia produttiva a 7 nanometri debutterà nel corso del quarto trimestre del 2021. Tale tecnologia sarà seguita da quella a 5 nanometri, per la quale il debutto è posizionato indicativamente nella seconda metà del 2024. Ricordiamo come la tecnologia produttiva di Intel a 7 nanometri corrisponda indicativamente a quella a 5 nanometri della taiwanese TSMC; allo stesso modo il processo a 5nm di Intel corrisponde a quello a 3nm di TSMC.