Valentino Rossi ritorna in F1. Nel 2006 fece tremare Yamaha
Valentino Rossi ritorna al volante di una monoposto F1 dopo un decennio dall'ultimo test con la Ferrari. Nel 2006 Yamaha pensava all'addio del Dottore.
by Luigi CiamburroIl giorno del grande evento per Valentino Rossi e Lewis Hamilton è arrivato. Cade a pennello, in una giornata di sole e con temperature intorno ai 16°C che dovrebbero garantire una buona aderenza. Qualche ora di divertimento a porte chiuse, perché le immagini e i video che vedremo nelle prossime ore verranno canalizzate ad esclusiva dello sponsor Monster Energy.
Per il Dottore non è la prima volta al volante di una monoposto F1. Ricordiamo i test a bordo della Ferrari, i principali tra il 2006 e il 2008. Prove su pista che ebbero un certo successo cronometrico, tanto che si pensava fosse sul punto di cambiare sport. Persino Michael Schumacher rimase stupito dei suoi tempi! Lin Jarvis giorni fa ha ammesso ai microfoni di Motogp.com: “Pensavamo che Valentino volesse lasciare e ci serviva un degno sostituto. Fu così che scegliemmo Jorge Lorenzo“. Alla fine Valentino Rossi decise di restare in classe regina e la decisione fu a dir poco saggia.
Anche Lewis Hamilton, un anno fa, si concesse una “scappatella” in Superbike, girando con una Yamaha R1 a Jerez insieme al pilota Superbike Sam Lowes, finendo anche per terra. In passato è capitato anche a Michael Schumacher, di assaggiare le moto correndo nel campionato tedesco Sbk. Nel 2009 riportò una seria caduta a 200 km/h a Cartagena, tanto che da quel momento abbandonò le due ruote.
Passare dalle auto alle moto è complicato, farlo ad alto livello impossibile. Ci riuscì con un certo successo John Surtees, che ha vinto un Mondiale di F.1 e uno nel Motomondiale, unico nella storia. Ma anche Mike Hailwood ha fatto la sua bella figura, passando alle monoposto dopo ben 9 Mondiali in moto (3 in 250, 2 in 350 e 4 in 500). Conquistò un titolo di F.2 nel 1972 e tra 1963 e 1974 disputò 50 GP, con un 2° posto a Monza nel ‘72 come miglior risultato.
Giacomo Agostini ha provato il grande salto senza successo. Dopo 15 titoli iridati nel Motomondiale nel 1978 ha disputato qualche gara di F2. Passò le due stagioni seguenti in Formula Aurora e nel 1979 disputò con una Williams una gara di F.1 non valida per il campionato a Imola: chiuse 10° a un giro dal vincitore Niki Lauda con la Brabham.