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(foto: Tang Hai)

Questi porcellini sono ibridi di maiale e scimmia. Ed è la prima volta che gli scienziati riescono a crearne

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I porcellini con qualche cellula di macaco, che però sono deceduti entro una settimana dalla nascita, sono il primo passo lungo il percorso che potrebbe portare a “fabbricare” organi umani per i trapianti

Un po’ maiali, un po’ macachi. Un team di ricercatori cinesi è riuscito per la prima volta a far nascere dei porcellini con qualche cellula di scimmia. Su dieci embrioni ibridi creati solo due si sono sviluppati e sono nati vivi – anche se la loro vita è stata breve, meno di una settimana. La comunità scientifica è divisa sul fatto che si tratti di un reale successo, ma è comunque un primo tentativo di un progetto che guarda molto lontano, alla produzione di organi umani per i trapianti.

Nel loro studio pubblicato sulle pagine di Protein&Cell, i ricercatori spiegano di aver inserito delle cellule staminali embrionali di macaco cinomolgo – modificate in modo tale da essere fluorescenti e quindi tracciabili – in embrioni di maiale. In totale sono stati 4mila gli embrioni creati in laboratorio e impiantati nelle scrofe: solo 10 si sono sviluppati e sono nati vivi, e di questi solo 2 si sono rivelati delle chimere.

Gli animali apparivano normali porcellini, ma le analisi hanno constatato la presenza di una piccola percentuale (tra 1 su 1000 e 1 su 10mila) di cellule di scimmia in diversi organi e tessuti, quali cuore, fegato, milza, polmone e pelle.

Entrambi i maialini, però, sono morti entro una settimana dalla nascita, anche se il motivo rimane un po’ un mistero. Dal momento che anche gli otto animali non chimerici sono deceduti, i ricercatori non credono dipenda dal fatto che fossero ibridi. Forse – ipotizzano – è un problema legato alla fecondazione in vitro, che nel maiale non funziona altrettanto bene che nell’essere umano.

Il risultato lascia un po’ l’amaro in bocca, ma il team cinese non si lascia scoraggiare e dichiara di stare già lavorando per migliorare la tecnica e creare animali sani con una percentuale più alta di cellule di scimmia.

Nel mondo esistono molte altre chimere utilizzate per la ricerca scientifica. Alcune potremmo definirle dirette concorrenti dei maialini-scimmia cinesi. Si tratta degli ibridi maiale-umano creati a partire dal 2016 da alcuni team statunitensi, come quelli di Pablo Ross (University of California, Davis) e di Juan Carlos Izpisua Belmonte (Salk Institute, California), chimere che contenevano 1 su 100mila cellule umane. Questi esperimenti, però, hanno molti limiti: oltre alla bassissima percentuale di cellule umane, agli embrioni chimerici non è consentito svilupparsi per oltre un mese. Il timore è che possano derivarne animali con un cervello in parte umano.