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Maria, Giuseppe e Gesù in gabbia come migranti al confine col Messico

La chiesa di Cleremont, in California, ha deciso di fare un presepe dedicato ai rifugiati provenienti dal Messico, che vengono fermati al confine con gli Stati Uniti: "Rappresenta le famiglie senza nome"

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Maria indossa il velo bianco, San Giueppe tende la mani verso il neonato, e Gesù Bambino, al centro, adagiato in una mangiatoia. Ma, questa volta, tutti e tre sono in gabbia. È il presepe della chiesa metodista di Cleremont, in California, che ha deciso di rappresentare la natività, ricordando le scene delle famiglie di migranti, arrestate sul confine, mentre dal Messico cercano di entrare negli Stati Uniti.

La foto del presepe è stata postata sui social dal reverendo donna, Karen Clark Ristine, pastore della chiesa, che ha precisato: "Per noi la Sacra Famiglia rappresenta in un certo senso le tante famiglie senza nome". Il riferimento è alla politica migratoria del presidente Usa, Donald Trump, e mostra una vena polemica contro l'amministrazione. "In un periodo nel nostro paese in cui le famiglie dei rifugiati cercano asilo ai nostri confini e si separano l'uno dall'altro- scrive su Facebook- pensiamo alla famiglia dei rifugiati più conosciuta al mondo. Gesù, Maria e Giuseppe, la Santa Famiglia. Poco dopo la nascita di Gesù, Giuseppe e Maria furono costretti a fuggire con il loro giovane figlio da Nazareth in Egitto per sfuggire a re Erode, un tiranno".

Racconti che riportano alla mente le vicende dei richiedenti asilo che arrivano negli Stati Uniti. E si chiede: "E se questa famiglia avesse cercato rifugio nel nostro paese oggi? Immagina Giuseppe e Maria separati al confine e Gesù posto dietro le barriere di un centro di punizione della polizia di confine come è successo a più di 5,500 bambini negli ultimi tre anni".

"Noi abbiamo ascoltato la loro sofferenza- ha aggiunto il pastore- abbiamo visto come questi richiedenti asilo sono stati accolti e trattati. Noi vogliamo che la Sacra Famiglia rappresenti queste persone senza nome, separate ai nostri confini, perché anche loro erano rifugiati". L'immagine del presepe, che ha fatto il giro dei social, ha scatenato anche le polemiche, di chi l'ha accusata di voler politicizzare il presepe.