Conte: «Governo, necessaria una verifica. L'obiettivo è il 2023»
«Un minuto dopo l'approvazione della legge di bilancio» dovrà aprirsi la verifica di governo che è «necessaria» e che dovrà indicare «un cronoprogramma fino al 2023». Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a margine di un convegno dell'Eni.
Ai cronisti che lo hanno interpellato sulla richiesta del Pd di una verifica di governo a gennaio, Conte ha replicato: «Io ritengo che ogni cosa abbia il suo tempo. In questo momento il governo, come sapete, è concentrato e lo sono il Parlamento, il Paese e tutte le forze politiche, nell'esame delle misure contenute nella legge di Bilancio, nel decreto fiscale e dei altri decreti. Questo ci impegnerà fino alla fine del mese. Un attimo dopo mi farò portatore di questa iniziativa, è assolutamente necessario. Perché è vero che abbiamo già dei punti programmatici ben chiari che sono alla base di questo governo, ma è anche vero che non abbiamo scritto quali sono le priorità, il cronoprogramma e quindi, assolutamente, chiederò alle forze politiche di condividere un percorso anche sul piano del cronoprogramma, e delle priorità».
«Il Paese vuole chiarezza - ha proseguito - non possiamo permetterci di proseguire con dichiarazioni, diverse sensibilità, sfumature varie, diversità di accenti. Questo si farà a gennaio, adesso parliamo della manovra. A gennaio vedrete che avrete soddisfazione su questo fronte, perché sarò io per primo a chiedere a tutte le forze politiche a fare chiarezza. E attenzione, non è solo un problema di cosa fare a febbraio o a marzo, o nel 2020. Noi abbiamo preso l'impegno a governare questo Paese fino al 2023; alcune urgenze che il Paese ci chiede sono riforme strutturali e non possiamo prendere in giro i cittadini dicendo che facciamo in due o tre mesi una riforma strutturale. Per cambiare il Paese abbiamo bisogno di un po di tempo. Se le forze politiche vogliono rispondere diversamente perché hanno un orizzonte diverso, lo dovranno dire: ci confronteremo, ma non ho in questo momento alcun dubbio che l'impegno che verrà fuori impegnerà fino al 2023». Alla domanda se sia necessario un nuovo contratto di governo, Conte ha risposto: «non è necessario un nuovo contratto di governo, è necessario chiarire il cronoprogramma».
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Prosegue il negoziato con Mittal sul caso dell'ex Ilva. Una trattativa che, ha fatto sapere il premier Giuseppe Conte, è «solo all'inizio» e nella quale il governo propone l'ingresso «di una partecipata pubblica», ha fatto sapere a margine di un convegno dell'Eni, smentendo l'indiscrezione secondo cui Mittal sarebbe pronto a pagare un miliardo per uscire dalla ex Ilva.