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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Ancelotti resta in bilico: il punto e la qualificazione potrebbero non bastare

Il tecnico quest'oggi parlerà in conferenza stampa, ribadirà probabilmente di sentire la fiducia della proprietà. Ma resta traballante.

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La reazione di Udine nel secondo tempo potrebbe non bastare. Dopo il tentativo estremo di Ancelotti, portando la squadra in ritiro, la società si aspettava tutta un'altra reazione rispetto ad un primo tempo inguardabile con zero tiri in porta. La mancata vittoria, portando a nove le partite senza successo nella settimana in cui Lazio e Roma affrontavano le prime due della classe e c'era possibilità di accorciare, dà quella sensazione di crisi irreversibile che potrebbe portare alla separazione dal tecnico, mai così vicino all'esonero.

Il tecnico quest'oggi parlerà in conferenza stampa, ribadirà probabilmente di sentire la fiducia della proprietà, sperando in una scossa domani col Genk che possa dare una svolta alla stagione. Del resto manca appena un punto per qualificarsi ed il Napoli potrebbe passare anche perdendo (se il Salisburgo non dovesse battere il Liverpool), ma le scelte della proprietà sembrano dipendere più dall'esito dei contatti in corso con altri allenatori che dal risultato di domani.

Una situazione paradossale: l'accesso agli ottavi sarebbe da accogliere con grande soddisfazione, visto che è arrivato solo altre due volte nella storia del club, ma proprio l'enorme differenza di rendimento tra campionato e Champions dà al club l'idea della scollatura tra giocatori e tecnico. Nonostante tutti i problemi interni, esplosi nell'ammutinamento post-Salisburgo, il settimo posto in classifica a pari punti col Parma - e con Torino e Milan ad appena una lunghezza - potrebbe portare a decisioni drastiche dopo la gara di Champions.