Fortnite potrebbe presto sbarcare sul Play Store di Android
Epic Games potrebbe presto pubblicare ufficialmente su Play Store Fortnite, uno dei giochi più in voga degli ultimi anni. Fino ad oggi l'app deve essere scaricata e installata dal sito con una procedura che aggira il Play Store
by Giuseppe RussoAggiornamento:
Non si è fatta attendere la risposta di Epic Games dopo che Google ha dichiarato di voler trattare tutti gli sviluppatori equamente. Secondo l'amministratore delegato dell'azienda, Tim Sweeney, sarebbe "illegale" obbligare gli sviluppatori ad utilizzare le API di Google per il pagamento degli acquisti in app solo perché utilizzano come canale di distribuzione il Play Store. Sweeney sostiene infatti che non sia ammissibile applicare il 30% di commissioni per una piattaforma che può contare su oltre il 50% della quota di mercato degli smartphone.
"Epic non cerca un'eccezione speciale per se stessa; piuttosto ci aspettiamo di vedere un cambiamento generale alle pratiche del settore degli smartphone in questo senso" ha detto la società in una nota. "Abbiamo chiesto a Google di non applicare le sue aspettative che i prodotti distribuiti tramite Google Play usino il servizio di pagamento di Google per l'acquisto in-app. Riteniamo che questo vincolo di un servizio di pagamento obbligatorio con una commissione del 30% sia illegale nel caso di una piattaforma di distribuzione con una quota di mercato superiore al 50%."
A sostegno della sua tesi inoltre il CEO ha voluto sottolineare come la stessa Epic Games gestisca un store di giochi per PC e dia la possibilità agli sviluppatori di utilizzare la piattaforma di elaborazione dei pagamenti a loro più congeniale.
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Fortnite potrebbe presto sbarcare ufficialmente su Play Store. Dal lancio della versione finale su piattaforma Android avvenuto circa un anno fa infatti, per giocare a Fortnite è necessario eseguire l’installazione scaricando il file apk direttamente dal sito del produttore Epic Games.
Tra le principali ragioni per cui fino ad oggi il gioco non è pubblicato su Play Store ci sarebbero i costi di commissione (il 30%) che il produttore dovrebbe riconoscere a Google negli acquisti in app, che sono la principale fonte di reddito per Epic Games, come tanti altri sviluppatori che propongono gratuitamente le proprie applicazioni mobile.
Il grande problema che Epic Games vorrebbe aggirare: il 30% di commissioni su acquisti in app
Dal momento in cui l’azienda dovesse scegliere di pubblicare Fortnite su Play Store il pagamento transiterebbe per forza di cose dai sistemi integrati nella piattaforma per cui Google farebbe una trattenuta del 30% dal totale della transazione. Se infatti Epic Games continuasse ad utilizzare il suo sistema di pagamento che consente oggi tramite valuta virtuale V-Bucks di comprare i vari addon, violerebbe la politica di Google secondo cui gli sviluppatori devono utilizzare obbligatoriamente la fatturazione in-app di Google Play come metodo di pagamento.
Dal suo canto Google ha ribadito di voler trattare tutti gli sviluppatori equamente offrendo le stesse condizioni economiche e non basandosi sull’influenza o il volume di transazioni che il singolo sviluppatore può offrire alla piattaforma Google Play. "[...] Diamo il benvenuto a tutti gli sviluppatori che riconoscono il valore di Google Play e ci aspettiamo che partecipino alle stesse condizioni degli altri sviluppatori ". Lo scorso anno per voce di Tim Sweeney, amministratore delegato di Epic Games, l’azienda ha citato le politiche di acquisto in-app di Google come uno dei motivi per cui ha deciso di distribuire il gioco al di fuori dei canale tradizionale Google Play.
Su iOS, non essendoci altro metodo di distribuzione alternativa, Epic Games è stata costretta ad accettare fin da subito le commissioni sui pagamenti imposte da Apple.
Aggiornamento: Tim Sweeney ha dichiarato illegale l'uso obbligatorio del servizio di pagamento di Google per acquisti in app su Android
Non si fa attendere la risposta di Epic Games dopo l'annuncio in cui Google ha dichiarato di voler trattare tutti gli sviluppatori equamente. Secondo l'amministratore delegato dell'azienda Tim Sweeney sarebbe illegale obbligare gli sviluppatori ad utilizzare le API di Google per il pagamento degli acquisti in app solo perché utilizzano come canale di distribuzione il Play Store. Sweeney sostiene infatti che non sia ammissibile applicare il 30% di commissioni per una piattaforma che può contare su oltre il 50% della quota di mercato degli smartphone.
"Epic non cerca un'eccezione speciale per se stessa; piuttosto ci aspettiamo di vedere un cambiamento generale alle pratiche del settore degli smartphone in questo senso. Abbiamo chiesto a Google di non applicare l'offerta dichiarate pubblicamente per i prodotti distribuiti tramite Google Play che utilizzano il servizio di pagamento di Google per l'acquisto in-app. Riteniamo che questa forma di vincolo di un servizio di pagamento obbligatorio con una commissione del 30% sia illegale nel caso di una piattaforma di distribuzione con una quota di mercato superiore al 50%."
A sostegno della sua tesi inoltre il CEO ha voluto sottolineare come la stessa Epic Games gestisca un store di giochi per PC e dia la possibilità agli sviluppatori di utilizzare la piattaforma di elaborazione dei pagamenti a loro più congeniale.
Portare Fortnite su Play Store aumenterebbe la sicurezza
Ad oggi per installare il gioco è necessario abilitare su Android l’installazione di applicazioni sconosciute e questo, almeno per gli utenti meno consapevoli, potrebbe comporterebbe una maggiore vulnerabilità alla sicurezza del sistema operativo.
Se è vero che il gioco dovrebbe essere scaricato e installato solo ed esclusivamente dall’indirizzo ufficiale, in giro si trovano diverse versioni dannose del file di installazione .APK che potrebbero confondere i giocatori e portarli ad installare applicazioni fraudolente.
Questo metodo di caricamento è stato criticato dalla comunità della sicurezza su più fronti. Poco dopo il lancio del gioco lo scorso anno, Google ha riscontrato una vulnerabilità legata al metodo di installazione esterno che ha portato diverse migliaia di utenti ad installare applicazioni "non originali".
Per i giocatori, a livello di esperienza non dovrebbe cambiare più di tanto, anzi ci sarebbe una semplificazione nell’utilizzo: non sarebbe infatti necessario indicare di volta in volta il numero di carta di credito su cui effettuare l’addebito dell’acquisto e dall'altra parte installazione e relativi aggiornamenti passerebbero per il Play Store per cui sarebbe possibile prevedere anche l'aggiornamento automatico. Questo consentirebbe di migliorare la sicurezza e l’esperienza utente in termini complessivi.
Potrebbe essere arrivato il momento in cui per espandere la base utenti del famoso battle royale, Epic Games sarà obbligata ad accettare i costi di commissione imposti da Google.