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Macron ha deciso di giocare una rischiosa partita con Putin sull'Ucraina

A Parigi andrà in scena un incontro tra il presidente francese, quello russo, alla presenza del primo ministro ucraino Zekensky e Angela Merkel. La strategia del capo dell'Eliseo per rafforzare il suo prestigio personale

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Conflitto nel Donbass di scena lunedì a Parigi. Il presidente francese, Emmanuel Macron, mette alla prova le sue capacità diplomatiche ricevendo il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, e il russo Vladimir Putin, presente la cancelliera tedesca, Angela Merkel: faccia a faccia nel pomeriggio all'Eliseo, obiettivo mettere fine al conflitto in Ucraina orientale.

Macron cerca un modo per rafforzare il suo prestigio personale in un momento in cui sul piano interno è in grave difficoltà per gli scioperi causati dalla riforma pensionistica. E scommette sulla strategia rischiosa di trattare direttamente con Putin, basandosi sul presupposto che un giorno la Russia capirà che è nel suo interesse considerare l'Europa un partner strategico a lungo termine.

Scoppiato nel 2014, il conflitto tra il governo centrale ucraino e i separatisti filo-russi nella parte orientale del Paese ha provocato oltre 13 mila morti negli ultimi cinque anni. Macron, molto attivo in Europa in questo momento e di fronte a un cancelliere tedesco che è alla fine del suo mandato, ha sintetizzato il suo pensiero in un'esplosiva intervista all'Economist, lo scorso mese, in cui ha detto che la Nato è in uno stato di 'morte cerebrale' e che la Russia non può prosperare nell'isolamento, non dovrebbe fare il "vassallo" della Cina e dovrebbe invece optare per "un progetto di partenariato con l'Europa". Non a caso ha definito Putin, l'ex agente del Kgb oggi zar assoluto di Russia, come un "figlio di San Pietroburgo", l'antica capitale russa costruita da Pietro il Grande come una finestra sull'Occidente.

Il vertice di domani sarà il primo dal 2016 sul Donbass. Gli incontri dei quattro leader, nel formato cosiddetto 'Normandia' - dal nome della regione francese in cui si svolse il primo incontro nel 2014 - hanno lo scopo di attuare gli accordi di Minsk, che hanno permesso una significativa riduzione della violenza, ma il cui aspetto politico non è mai stato applicato. Macron non smette di sostenere che gli "interessi di sicurezza" del continente sono la sua priorità assoluta e ha fatto dei "progressi" sull'Ucraina un "presupposto" per rilanciare il dialogo con la Russia.

Ma lo spazio di manovra appare molto limitato considerato che Mosca vuole mantenere l'influenza sull'Ucraina; e Kiev punta invece a riconquistare la sua sovranità sul Donbass. Da parte sua, il presidente ucraino ha relativizzato la posta in gioco, sostenendo che un "nuovo scambio di prigionieri", dopo quello del 7 settembre, e un "vero cessate il fuoco" sarebbero già un buon segnale. Zelensky d'altro canto stesso subisce il pressing interno di chi teme che farà troppe concessioni sul futuro grado di autonomia del Donbass in Ucraina (oggi c'è stata una manifestazione a Kiev: cinquemila persone in piazza per chiederli di non cedere alla pressioni di Mosca).

Al di là di ciò che è in gioco in Ucraina, comunque il vertice sarà una cartina di tornasole per molti: gli europei dell'Est (Polonia, Paesi baltici e Romania), che continuano a considerare infatti la Russia come la minaccia 'numero uno', e alcuni Paesi occidentali, come la Germania, seguiranno i segnali di buona volontà da parte di Putin. Dal canto suo, Macron, per il quale la sicurezza dell'Europa passa attraverso un dialogo franco ma senza ingenuità con Mosca, vuole credere che la controparte russa sceglierà l'Europa piuttosto che la Cina. E Putin, dal canto suo, magari vede il dialogo con Parigi come un'opportunità per dividere gli europei.