Fca-Psa, Dongfeng inizia le manovre per scendere da Peugeot
by di Elena Dal MasoL'intera partecipazione del 12,2% vale 2,36 miliardi di euro. Una quota sotto il 5% eviterebbe di avere un membro in cda, passando sotto traccia ai controlli del Comitato Usa sugli investimenti esteri. Il titolo è balzato oggi a Hong Kong. Per Banca Akros sarebbe una buona notizia in vista della fusione Fca-Psa
Il gruppo cinese Dongfeng Motor sta valutando di ridurre la partecipazione nel gruppo francese Psa, proprietario di Peugeot , dopo aver analizzato il responso delle banche chiamate a studiare il dossier. Lo scopo sarebbe di scendere ad una quota che non incroci il veto del Comitato per gli investimenti esteri negli Stati Uniti (Cfius), che dovrà valutare la fusione annunciata da Fca e Psa.
Lo scrive Reuters e oggi il gruppo cinese è balzato del 2,26% alla borsa di Hong Kong a 7,7 dollari locali (HKD). Dongfeng detiene una partecipazione azionaria del 12,2% nella casa automobilistica francese che corrisponde a diritti di voto del 19,5%. Se ora restasse ferma, in attesa della fusione, avrebbe circa la metà (6,6%) del nuovo gruppo Fca -Psa. La nuova realtà annunciata a ottobre diventerebbe la quarta casa automobilistica più grande del mondo.
Il gruppo cinese Dongfeng è venuto in soccorso di Psa nel 2014 quando i francesi erano in difficoltà, ma da allora l'amministratore delegato Carlos Tavares è riuscito a ristrutturare la società. Il gruppo francese capitalizza all'Euronext di Parigi 19,35 miliardi di euro e oggi il titolo scambia a 21,38 euro, per un valore in portafoglio dei cinesi di 2,36 miliardi di euro, più del doppio rispetto ai valori di cinque anni fa (10,28 euro). Uscire oggi avrebbe anche un senso economico. Per Banca Akros la disceca della partecipazione sarebbe una buona notizia per Fca , andrebbe a consolidare il percorso della fusione.
Una combinazione fra il gruppo italo-americano e quello francese che passa attraverso maglie politiche negli Stati Uniti, da un lato a causa della guerra dei dazi in corso fra Washington e Pechino, dall'altro per le tensioni fra il presidente Emmanuel Macron e il suo omonimo Donald Trump. Un modo per calmare le acque è quello di ridurre la presenza dei cinesi sotto la soglia di sensibilità dell'ufficio americano sugli investimenti esteri (The Committee on Foreign Investment in the United States), hanno spiegato tre fonti a Reuters. Questo ufficio esamina, fra l'altro, le operazioni di soggetti esteri che possono coinvolgere gruppi o realtà presenti negli Usa in maniera strategica per valutare eventuali rischi collegati alla sicurezza nazionale.
Per esempio, avere una partecipazione di oltre il 5% nel futuro gruppo Fca -Psa potrebbe dare a Dongfeng un posto nel consiglio di amministrazione della nuova realtà. Il gruppo cinese starebbe valutando l'idea di considerare la presenza sotto quella soglia in vista di una riduzione delle quote. Dongfeng ha chiesto a un gruppo di banche di esplorare le opzioni che potrebbero aprirsi già diverse settimane fa. E ora il gruppo cinese punta a presentare al consiglio di amministrazione un progetto di cessione delle azioni, in una riunione che potrebbe avvenire nei prossimi giorni.
Dongfeng e Psa hanno una joint venture in Cina, che i due gruppi stanno cercando di ravvivare tagliando i costi a causa del forte rallentamento del mercato locale dopo l'urto della guerra dei dazi e la perdita di tono della domanda interna. La joint venture ha venduto poco più di 100.000 veicoli nei primi dieci mesi di quest'anno, in calo del 55% rispetto al 2018.
Fca e Psa sperano di firmare un accordo vincolante già questo mese per creare il gruppo combinato da 50 miliardi di dollari, cercando di avviare economie di scala per far fronte agli investimenti costosi legati alle nuove tecnologie come quella dei motori elettrici attraverso una fusione a pari merito. In base ai termini dell'accordo preliminare, Carlos Tavares diventerà l'amministratore delegato e John Elkann il presidente del nuovo gruppo Fca -Psa. Intanto questa mattina Fca scambia in debolezza, cede lo 0,23% a 13,23 euro per azione mentre il Ftse Mib perde lo 0,31%. (riproduzione riservata)