Malanni di stagione: sintomi, cure, prevenzione. I consigli dell’esperto

Il medico di base Cinzia Maria Zurra di MioDottore ci spiega come combattere raffreddore, tosse, mal di gola e febbre: dalla dieta ai vaccini

Raffreddore, tosse, mal di gola, febbre e spossatezza sono alcuni dei classici malanni della stagione fredda. Come prevenirli e curali? MioDottore – piattaforma leader in Italia e nel mondo specializzata nella prenotazione online di visite mediche e parte del gruppo DocPlanner – approfondisce la tematica con il supporto della dottoressa Cinzia Maria Zurra, medico di base.

Quali sono i malanni più frequenti durante il periodo invernale?
In inverno, le principali patologie sono quelle legate alle vie respiratorie. Si possono però presentare, specialmente nei bambini, anche sintomi gastroenterici quali nausea, vomito e diarrea. La causa è dovuta nel 90% dei casi a virus para influenzali e, tra dicembre e gennaio, al virus influenzale.

Chi viene maggiormente colpito (donne/uomini, adulti/anziani/ragazzi/bambini)?
I soggetti maggiormente colpiti e a rischio di complicanze sono bambini, anziani e coloro che soffrono di patologie croniche come diabete, patologie cardiovascolari e respiratorie, asma e tumori. Per tali soggetti viene consigliato il vaccino antinfluenzale, fornito gratuitamente dal Servizio sanitario nazionale (SSN).

Come riconoscere i sintomi?
I sintomi che maggiormente si riscontrano sono febbre, a volte anche elevata, brividi, cefalea, dolori articolari, rinite, tosse e spossatezza. In genere, la patologia si risolve nel giro di una settima, ma, per escludere complicanze, è importante farsi controllare qualora comparisse tosse grassa con escreato purulento (giallo-verde).

Come prevenirli e curarli?
Se i malanni stagionali sono di origine virale, la terapia per curarli è di tipo sintomatica: antifebbrili, anti tussigeni e soprattutto riposo e adeguata idratazione. In caso di complicanze, ad esempio bronchiti, è consigliato l’uso di antibiotici a seguito di consulto e prescrizione medica.
Per prevenire le malattie invernali è fondamentale lavarsi frequentemente le mani e il viso – diminuendo così l’esposizione a sostanze inquinanti, come il fumo di sigaretta sia attivo che passivo – e ridurre lo stress con adeguato riposo.
Inoltre è consigliato l’uso di farmaci come lisati batterici, in genere cicli di 10 giorni al mese per tre mesi, oppure il consumo di piante medicinali, come echinacea, rosa canina e ribes nero.
Anche l’alimentazione può aiutare: l’inverno è contrassegnato da un’energia fredda, dunque è bene nutrirsi principalmente con cibi e bevande di natura calda-tiepida e verdure come le brassicaceae (cavoli e verze), porri, scalogni, spinaci, erbette, patate dolci, cicoria, funghi e finocchi. È importante includere nella propria dieta anche agrumi, mele, melograni, cachi, pere e aumentare l’uso di cereali tra cui riso integrale, avena in fiocchi e farro (in zuppe e minestre). Per quanto riguarda i formaggi sono da preferire quelli di capra.
La vaccinazione è la tipologia di prevenzione solo contro il virus dell’influenza.

Perché d’inverno si è più soggetti a questi malanni? Esiste una correlazione fra la stagione invernale e queste patologie?
In inverno ci si ammala maggiormente in quanto il freddo rallenta la mobilità delle ciglia bronchiali che non eliminano in maniera ottimale le particelle inalate. Inoltre, si tende a rimane in luoghi chiusi e spesso affollati, con maggior probabilità di trasmissione dei virus, che avviene per via aerea.

I soggetti allergici sono più facilmente a rischio di malanni di stagione?
Le persone che soffrono di allergia, principalmente la rinocongiuntivite, non sono maggiormente soggetti a malattie da raffreddamento e valgono le stesse indicazioni anche per loro. Gli asmatici, invece, rientrano tra le categorie a rischio per le quali si consiglia la vaccinazione antinfluenzale.