Ue, Gentiloni: "Patto di stabilità va riformato"
Il Commissario Ue agli Affari economici: "Non vediamo ripresa Eurozona nel 2020/21", sottolineando però che non si tratta di recessione, ma di rallentamento
by QuotidianoNetRoma, 9 dicembre 2019 - Il Commissario Ue agli Affari economici Paolo Gentiloni - in una intervista alla tedesca Sueddeutschen Zeitung - si è detto favorevole a una riforma, da attuare in tempi rapidi, delle regole del Patto di Stabilità dell'Eurozona. L'ex premier ha infatti posto l'accento sul fatto che il Patto di stabilità Ue fosse stato scritto sulla pressione della crisi del debito, ma ora che il contesto è mutato è giunto il momento di provvedere con degli adeguamenti. "Dobbiamo essere consapevoli del fatto che queste regole sono state create in un determinato momento, in una crisi", spiega Gentiloni, che precisa che ora "siamo fuori da questa crisi". Il commissario spiega di voler valutare i vantaggi e gli svantaggi delle regole. "Ci saranno consultazioni su questa base e nella seconda metà del 2020 potremmo presentare proposte".
Paolo Gentiloni ha inoltre assicurato la propria autonomia rispetto all'Italia: "Non userò due pesi e due misure". Aggiungendo però che il patto di stabilità permette la flessibilità: "E la presidente Ursula von der Leyen ha ripetuto numerose volte quanto sia importante utilizzarla, questa flessibilita'"
Nell'ambito del suo intervento al Rome Investment Forum 2019, l'ex premier si è espresso anche in merito alla ripresa: "Non ci sono al momento attendibili previsioni sulla possibilità che nel 2020 e 2021 ci sia un 'rebound' della crescita significativo" dopo che l'Eurozona ha visto una frenata quest'anno a circa l'1,1% contro una media degli anni scorsi del 2%, sottolineando però: "Non siamo alla vigilia di una recessione ma di un rallentamento" che andrebbe a concentrarsi nel settore manifatturiero e nei Paesi e settori più esposti a export e scambi: non a caso Germania e Italia.
E sul Mes il Commissario Ue ha invitato la politica italiana a non alimentare scontri pretestuosi, che in definitiva hanno "solo effetti autolesionistici" per il Paese.
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