Nasce con problemi agli arti, uomo costretto a dichiarare tre volte l’anno di non poter lavorare

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PH Liverpool Echo

Kevin Donnellon, 58 anni, è nato con problemi dovuti a un farmaco chiamato talidomide. Nonostante questo, l’uomo è costretto a dichiarare, per ben tre volte l’anno, di non poter lavorare

Il talidomide era un farmaco somministrato, tra gli anni ’50 e ’60 del secolo scorso, alle donne in gravidanza come farmaco capace di contrastare le nausee, ma anche come sedativo (ad esempio per i soldati, in guerra). Fu ritirato dal mercato quando si scoprì che i neonati nati dalle donne che l’avevano assunto erano venuti al mondo con gravi malformazioni agli arti (“amelia”, cioè totale assenza, o vari gradi di “focomelia”, ossia la riduzione delle ossa lunghe). Kevin Donnellon, che oggi è un uomo di 58 anni, è una delle persone colpite dall’azione del talidomide. Pur essendo la sua condizione ritenuta invalidante, l’uomo si vede costretto a dichiarare al fisco del suo Paese di non poter lavorare, e questo accade ogni anno e per ben tre volte l’anno.

Nasce con problemi da talidomide agli arti, in Inghilterra è costretto a compilare un modulo sulla sua invalidità

Un questionario di idoneità al lavoro da compilare per ben tre volte l’anno. Succede a Kevin Donnellon, un uomo di 58 anni che vive a Liverpool e che però non si trova nella condizione fisica di poter lavorare: l’uomo è nato con una grave malformazione agli arti dovuta al fatto che la madre- in gravidanza- aveva assunto talidomide, un farmaco che poi si scoprì essere dannoso per i feti.

Si tratta di conseguenze fisiche che per molte persone si sono rivelate fatali a una giovane età: meno di 500 persone colpite da tali malformazioni sono riuscite a superare i 50 anni di età. Kevin Donnellon è tra coloro che hanno superato questa soglia, non ha gli arti superiori e sembra che lo Stato inglese non renda semplice la sua vita. L’uomo deve compilare 24 pagine di un modulo inviato dal Dipartimento del lavoro e delle pensioni e tutto per non vedersi togliere i suoi “benefici” da uomo diversamene abile.

Nasce con problemi da talidomide agli arti, la rabbia dell’uomo diversamente abile sottoposto a questionario

Kevin Donnellon, la cui storia è già stata raccontata dal Mirror Online, è molto amareggiato per questa situazione e ha dichiarato che pare che il suo governo abbia preso di mira le persone disabili. Come se la sua condizione fisica permanente, a distanza di pochi mesi, si potesse sistemare rendendolo di nuovo capace di lavorare. Ma così non è. Il signor Donnellon ha lavorato, per l’ultima volta, 15 anni fa. A causa della sua grave condizione di salute soffre di forti dolori alla schiena ed è affetto da diabete di tipo 2.

Pare comunque, che il questionario a cui è stato sottoposto Donnellon sia stato realizzato nell’ambito del passaggio dal DLA al PIP. Lo ha affermato il DWP e un suo portavoce ha dichiarato che “Donnellon ha ottenuto l’ESA a tempo indeterminato a seguito di una recente rivalutazione e il più alto tasso di PIP con una revisione del light-touch in 10 anni“.

Maria Mento