Il Nuovo Codice della Crisi d’Impresa: opportunità tecnologica per la digitalizzazione

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Un roadshow di Wolters Kluwer Tax & Accounting Italia ha approfondito la nuova normativa. Per l’ecosistema PMI italiano una grande opportunità di sviluppo di business e tecnologico

Con la pubblicazione del nuovo Codice della crisi d'impresa, dopo oltre settant'anni di stasi, è stata riformata in maniera organica la disciplina fallimentare con, tra le altre cose, l'introduzione delle procedure di allerta. L'adeguamento agli obblighi organizzativi, se affrontato in maniera adatta e non solo come formalità, può rappresentare una grande opportunità di crescita e sviluppo per il mondo delle piccole e medie imprese.

Il mondo delle PMI italiano vede spesso figure imprenditoriali che sviluppano l'impresa sulle proprie capacità e intuizioni, ma talvolta la fanno crescere senza organizzazione strutturata, in maniera poco organica e soprattutto senza deleghe e con responsabilità accentrate.

La riforma della crisi d'impresa è occasione di crescita e sviluppo per le PMI

In questo mondo la figura esterna del commercialista è fondamentale: egli si affianca all'imprenditore, e spesso si assume l'onere della direzione finanziaria, amministrativa e di controllo dell’azienda. Ecco perché la riforma della disciplina fallimentare rappresenta un'opportunità di crescita non solo per le PMI ma anche per i professionisti, come il commercialista, che le affiancano.

Wolters Kluwer Tax & Accounting Italia, che in virtù della sua offerta dedicata proprio al mondo dei professionisti riesce ad avere un punto di vista unico sullo stato delle cose, ha organizzato il roadshow di approfondimento "Crisi d'Impresa: tra novità normative e risvolti applicativi", constatando l'emergere di un punto di vista interessante.

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La crisi d'impresa è argomento che interessa tutte le aziende, anche quelle sane, perché la nuova normativa stabilisce regole per gestire in modo sano il giro d'affari e l'attività. Il nuovo Codice della Crisi richiederà, per coloro i quali si devono preparare all'adempimento degli obblighi organizzativi, investimenti importanti per dotarsi di sistemi di monitoraggio del rischio, per l'acquisizione di competenze di risk management e per la nomina e la remunerazione degli organi di controllo. Il successo della riforma dipenderà molto da come sarà accolta e attuata dagli imprenditori e dai professionisti coinvolti. Investimenti che, secondo il Rapporto Cerved PMI 2019, potrebbero arrivare fino a 6 miliardi di Euro, capaci però di portare benefici per 9,9 miliardi di Euro.

"Non è una riforma banale e i commercialisti, i veri CFO in outsourcing delle PMI italiane, verranno coinvolti in modo importante. È dunque fondamentale una soluzione digitale che dia loro modo di svolgere appieno il proprio ruolo di consulenti d’impresa. La soluzione consentirà, attraverso automatismi digitali, una diagnosi precoce dello stato di difficoltà delle imprese per contribuire a salvaguardare la capacità imprenditoriale di coloro che vanno incontro a un fallimento di impresa per innumerevoli motivi, spesso indipendenti dalla validità del prodotto o dall’organizzazione aziendale. Abbiamo ingegnerizzato una soluzione che, nella scia della nostra filosofia progettuale, dia modo al commercialista di gestire la situazione di crisi del suo cliente grazie alla sua competenza ed esperienza, forte di una solida base analitica e digitale" spiega Pierfrancesco Angeleri, Managing Director Wolters Kluwer Tax & Accounting Italia.

L'adempimento dei nuovi obblighi è occasione per digitalizzare le pratiche gestionali

Il codice della crisi offre l'occasione per formalizzare e digitalizzare le pratiche gestionali delle Pmi e per migliorare la loro cultura finanziaria. Le procedure di allerta delineate con il nuovo codice si basano su due pilastri: gli obblighi organizzativi, secondo i quali le aziende devono dotarsi di “assetti organizzativi adeguati alla rilevazione tempestiva della crisi”, e gli strumenti di allerta, che devono far emergere precocemente i casi di crisi. Le norme poi prevedono anche l’istituzione degli Ocri (organismo di composizione della crisi e dell’insolvenza), organismi stragiudiziali costituiti presso le camere di commercio per raccogliere le segnalazioni e gestire le situazioni di crisi. In questo modo la riforma si prefigge l'obiettivo di favorire il risanamento di imprese che versano in una situazione di crisi temporanea e di rendere più rapida e meno costosa l’uscita dal mercato di aziende che invece sono in una situazione per cui la crisi è irreversibile.

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Commenta ancora Pierfrancesco Angeleri: "Wolters Kluwer Tax & Accounting Italia è conscia di essere un importante player della trasformazione digitale italiana. Il nuovo Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza (Ccii) è in definitiva un nuovo ulteriore passo verso la digitalizzazione del mondo imprenditoriale e consulenziale italiano. La trasformazione digitale in atto nel mondo produttivo e che ci vede in prima linea con le nostre soluzioni, sta portando benefici gestionali ed economici all’intero sistema paese".