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Doping, pugno duro contro la Russia: esclusa da Olimpiadi e Mondiali

Il bando fino al 2023 deciso dalla Wada per il ripetersi delle frodi. Le inchieste dal 2016 e le prove dell'inganno

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Pugno duro della Wada (Agenzia Mondiale dell'antidoping) contro la Russia, esclusa dai Giochi olimpici per i prossimi quattro anni. La decisione è stata presa dal Comitato Esecutivo che ha analizzato le nuove accuse di frode emerse dopo la scoperta della cancellazione nel database del laboratorio antidoping russo di alcuni dati ed elementi considerati chiave per collegare le manipolazioni e risalire agli autori delle stesse.

La Russia non sarà, dunque, rappresentata come nazione alle Olimpiadi di Tokyo 2020 e ai Giochi invernali di Pechino 2022. poi si vedrà. Le raccomandazioni della Wada si estendono anche alle competizioni iridate dei diversi sport, dunque comprendendo anche il Mondiale di calcio del Qatar nel 2022. Possibile la presenza di atleti russi sotto una bandiera neutrale come già accaduto in passato.

La decisione potrà essere essere impugnata in appello davanti al Tas di Losanna. Il bando contro lo sport russo non riguarda solo le rappresentative nazionali ai Giochi, ma anche la possibilità di ospitare o candidarsi ad organizzare grandi eventi sportivi. L'ultimo è stato sochi 2012, l'inizio dello scandalo.

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