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La riunione dei soci della Fondazione Carima

Un anno di Fondazione Carima: 1,5 milioni investiti sul territorio

MACERATA - Beni culturali, sanità e volontariato i principali ambiti di intervento. “Sicurezza alimentare e agricoltura di qualità” e “ Protezione e qualità ambientale” i due nuovi settori introdotti che consolidano il rapporto di collaborazione con la Fondazione Giustiniani Bandini

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La riunione dei soci di fine anno è stata l’occasione per la Fondazione Carima di ripercorrere dodici mesi di attività. Il 2019 si conclude per l’ente con un bilancio positivo: sono stati infatti investiti quasi 1.5 milioni di euro in favore del territorio provinciale, tra progetti finanziati ed iniziative promosse direttamente. Gli interventi di maggior rilievo riguardano i settori “Arte, attività e beni culturali”, “Salute pubblica, medicina preventiva e riabilitativa” e “Volontariato, filantropia e beneficenza”.

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Il concerto della banda dell’Arma dei carabinieri allo Sferisterio

Nel primo, al quale sono stati destinati complessivamente 600mila euro, si va dalla tutela e conservazione del patrimonio culturale maceratese nell’ambito dell’Art Bonus alle rassegne artistiche quali Rosso Desiderio. Il Novecento svelato a Palazzo Ricci, organizzata in sinergia con il Macerata Opera Festival, e Obiettivo sul Fronte. Carlo Balelli e le squadre fotografiche militari nella Grande Guerra all’Abbadia di Fiastra, che ha riscosso notevoli consensi di pubblico tanto da essere stata prorogata. Non sono mancati poi gli eventi, come il concerto del jazzista di fama internazionale Gonzalo Rubalcaba sempre nella suggestiva cornice del complesso abbaziale o quello della banda dell’Arma dei carabinieri allo Sferisterio. Da ultimo, ma non certo per rilevanza, il museo Palazzo Ricci che ha raddoppiato il numero di visitatori rispetto al 2018, grazie all’inserimento strategico nella rete civica Macerata Musei.

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Nel settore della sanità, dove si rileva una progressiva riduzione dell’intervento pubblico, la Fondazione Carima ha dato seguito al proficuo rapporto instaurato nel tempo con l’Area Vasta 3 dell’Asur Marche deliberando un programma biennale di donazioni da 750mila euro, che prevede la dotazione di 16 tecnologie a beneficio di 5 presidi ospedalieri della provincia di Macerata, ad integrazione del piano di investimenti dell’azienda sanitaria. Si tratta di acquisti mirati, il cui valore di mercato supera il milione di euro, finalizzati al raggiungimento di obiettivi socialmente rilevanti e di pubblica utilità, quali l’innovazione tecnologica degli ospedali provinciali, il miglioramento delle prestazioni sanitarie erogate, la riduzione delle disuguaglianze nell’accesso alle cure ed una capillare distribuzione territoriale delle apparecchiature mediche.

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Rosaria Del Balzo Ruiti, presidente della Fondazione Carima

Per il settore del volontariato, al quale sono andati complessivamente 350mila euro, il 2019 è stato invece l’anno dei fondi; la Fondazione Carima ha infatti aderito a due progetti, uno di rilevanza nazionale ed uno regionale, entrambi con forti ricadute sul territorio maceratese. Si tratta del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che rappresenta il più vasto intervento di sistema delle Fondazioni di origine bancaria coordinate dall’Acri, grazie al quale a fronte di un investimento di 750milaeuro nel quadriennio 2015-2019 sono tornate risorse per circa 3.5 milioni di euro sotto forma di finanziamenti a progetti che interessano direttamente la provincia di Macerata, in via esclusiva o insieme alle province limitrofe. Il secondo è il Fondo di garanzia per il Terzo Settore, nato dalla collaborazione tra la Consulta tra le Fondazioni bancarie marchigiane e la Direzione Impact del Gruppo Intesa Sanpaolo, che hanno siglato un accordo per il rilascio di garanzie fideiussorie in favore degli enti no profit, necessarie per partecipare a bandi a valere su fondi europei, nazionali o regionali. E per i prossimi anni c’è una novità che riguarda gli ambiti di intervento della Fondazione Carima: “Sicurezza alimentare e agricoltura di qualità” e “ Protezione e qualità ambientale” sono i due nuovi settori introdotti dai documenti di programmazione istituzionale, che adeguano l’attività dell’ente alle mutate necessità della collettività locale e che consolidano il rapporto di collaborazione in essere con la Fondazione Giustiniani Bandini.