MotoGP, Lin Jarvis: “Per Yamaha la top speed non è tutto”
Lin Jarvis risponde indirettamente alle riserve avanzate da Valentino Rossi e Maverick Vinales sulla nuova specifica di motore: "La potenza non è tutto"
by Luigi CiamburroYamaha ha chiuso una stagione MotoGP di rinnovamenti, anche se i risultati di Valentino Rossi e Maverick Vinales non discostano di molto rispetto all’anno precedente. Ma i vertici di Iwata hanno di che sorridere guardando alla seconda parte di campionato e ai risultati di Fabio Quartararo. Secondo posto nella classifica costruttori, terzo nella classifica piloti. Takahiro Sumi, il nuovo project manager, Hang Ito, nuovo general manager, hanno dato una svolta nel modus operandi all’interno del box e nella comunicazione tra team e casa madre. Il 2020 dovrebbe essere, almeno sulla carta, il momento del rilancio.
Nei test invernali la M1 ha apportato alcuni aggiornamenti che dovrebbero garantire sostanziali passi avanti. “Prima di tutto, abbiamo corretto i nostri errori del passato e questo ci ha messo su una nuova strada – ha detto Lin Jarvis a Motogp.com -. E penso si possa vedere in particolare nella seconda metà della stagione. Fondamentalmente, su ogni pista, avevamo quattro Yamaha nel gruppo di testa, il che dimostra che stiamo diventando più competitivi“. Il nuovo team satellite riveste un ruolo non secondario, a dimostrazione che legarsi con il nuovo team Petronas SRT si è rivelata una mossa molto azzeccata. “Un team indipendente ben organizzato, ben finanziato e con il quale lavoriamo a stretto contatto. E ovviamente abbiamo visto il fenomeno Fabio Quartararo con le sue sei pole position“.
IL NUOVO MOTORE 2020
Ma se il buongiorno si vede dal mattino, il 2020 potrebbe essere un altro campionato all’inseguimento dei big. Valentino Rossi e Maverick Vinales hanno avanzato qualche riserva sulla nuova specifica del motore. Il gap da Honda e Ducati è stimato intorno ai 10 km/h in termini di velocità di punta. Se sul giro secco il prototipo M1 conserva la sua caratteristica migliore, sul passo gara i passi avanti restano da confermare. “Ci manca ancora qualcosa, in particolare la potenza, ci manca la velocità massima ed è ciò che rende la vita più difficile ai nostri piloti rispetto a Honda e Ducati. In gara possono beneficiare in altre aree, è tuttavia difficile ambire alla vittoria“.
Nel 2019 Yamaha ha vinto due sole gare, mentre Valentino Rossi rincorre il gradino più alto dalla gara di Assen 2007. “Il nostro livello complessivo è simile (rispetto al 2018), ma siamo molto più ottimisti rispetto a dodici mesi fa“, ha aggiunto Lin Jarvis. Per puntare alla vittoria non serve solo la potenza. “Penso che l’obiettivo principale sia quello di ottenere un buon pacchetto complessivo che abbiamo, non vogliamo conquistare top speed e perdere in altre aree“. Forse non saranno concordi Valentino Rossi e Maverick Vinales, ma il britannico è certo: “Dobbiamo lavorare anche su aerodinamica e accelerazione“.