Terremoti, l'esperto: «All'Aquila riattivata la sequenza del gennaio 2017»
by Stefano DascoliI due terremoti ravvicinati dell’altra sera, di magnitudo 3.7 e 3.4, con epicentro tra Cagnano Amiterno e Barete (L'Aquila), potrebbero essere riconducibili alla sequenza sismica che ha originato anche i quattro eventi, di magnitudo compresa tra 5 e 5.5, che si sono verificati il 18 gennaio 2017 nell’ambito della sequenza, più complessa, cominciata con il disastro di Amatrice. Lo sostiene Fabrizio Galadini, responsabile della sede Ingv dell’Aquila. «Un’analisi gioco forza presumibile, visto che non è affatto semplice legare due terremoti di bassa intensità con faglie specifiche e processi sismogenetici. Il 18 gennaio 2017 – spiega Galadini al Messaggero - ci sono stati quattro terremoti di magnitudo tra 5.0 e 5.5. Quello di magnitudo più bassa è avvenuto più o meno nella stessa zona dell’altra sera. Quello, dei quattro di quel giorno, spostato più a sud-ovest. In qualche maniera, dunque, i due eventi di magnitudo 3.7 e 3.4 sembrerebbero riconducibili alla stessa sequenza sismica che, di fatto, ancora oggi non si è esaurita».
Per Galadini non si tratta della stessa zona del catastrofico terremoto del 1703. «Dal punto di vista dei risentimenti – dice Galadini - quello del 1703 ha coinvolto un’area molto vasta. Più o meno a livello geografico siamo lì. Però mentre la sequenza del 18 gennaio 2017 è stata ricondotta all’attivazione della parte più profonda della faglia di Campotosto, quello del 1703 è più chiaramente collegabile alla faglia dell’alta valle dell’Aterno, per intenderci quella struttura che emerge sul versante occidentale del monte Marine, tra Arischia, Pizzoli, Barete, Marana. Che sia proprio quella la faglia del 1703, e non quella di Campotosto, è confermato dal fatto che in superficie sono state osservate rotture, quelle che i geologi chiamano fagliazione di superficie. Da un punto di vista sismogenetico l’origine è diversa. Probabilmente, poi, il sisma del 1703 è legato anche dell’attivazione della struttura più a sud, compresa la faglia di Paganica stessa, che da sola ha generato il terremoto del 2009. Attualmente non ci sono i dati per dire che ci sia qualcosa di riconducibile a un processo sismogenetico simile a quello che ha portato al sisma del 1703».