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Rischio volatilità per i mercati emergenti

Le prospettive dei mercati emergenti continuano ad essere positive.

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Jacob Grapengiesser, Partner & Deputy CIO di East Capital, spiega che le prospettive dei mercati emergenti continuano ad essere positive. Non si registrano infatti gli eccessi delle precedenti crisi e, fatta eccezione per alcuni paesi tra cui Turchia, Argentina e Libano, tutte le principali nazioni stanno gestendo in maniera prudente i propri bilanci evitando eccessivi deficit delle partite correnti. Anche l’andamento delle economie sviluppate, che nonostante un rallentamento sembrano in grado di evitare una recessione, è di supporto per gli emergenti.

Il Renminbi cinese (RMB) è il rischio maggiore per i mercati emergenti. Anche se un deprezzamento inaspettato ed eccessivo non è uno scenario pianificato dalla Cina. La valuta non è guidata dalle materie prime, non c'è un significativo disavanzo delle partite correnti e la competitività sottostante del settore delle esportazioni è forte. Ciononostante, un deprezzamento del 3-5% potrebbe avere un importante risvolto sulla competitività. Tuttavia, non ci aspettiamo un eccesso di volatilità su questo fronte, ma piuttosto un deprezzamento controllato, moderato e graduale. Un possibile scenario di rischio sarebbe il verificarsi di un forte deprezzamento del RMB e di un aumento del prezzo del dollaro, ma nessuno dei due scenari è probabile che si verifichi. L'economia cinese è in buona salute, mentre l'economia USA si muove in parallelo, con il rincorso dei mercati emergenti. La maggior parte di quest’ultimi sono in una posizione solida grazie alla bassa probabilità del verificarsi di una riduzione dei prezzi del petrolio.