Huawei, HarmonyOS si diffonderà nel 2020 ma non sugli smartphone | MobileLabs
Il sistema operativo proprietario di Huawei, HarmonyOS, non arriverà su smartphone, tablet e computer almeno per il momento. La conferma arriva dal Presidente della divisione software, Wang Chenglu, come riportato da Reuters. Il 2020 dunque sarà l’anno in cui HarmonyOS arriverà su numerosi dispositivi del marchio cinese destinati sia al mercato interno che ai mercati internazionali. Parliamo di smart speaker, dispositivi indossabili, smart TV, smartwatch.
Android e Windows restano ancora le vie preferenziali per Huawei per quanto riguarda smartphone e tablet da una parte e PC dall’altra. D’altronde, Microsoft è una delle aziende che è riuscita ad ottenere la licenza speciale da parte degli Stati Uniti per continuare a fare affari con il colosso di Shenzhen. Il grande assente resta Google a cui è ancora vietato avere rapporti commerciali con Huawei, almeno per il momento. Le ipotesi su questo sono diverse.
Il sistema operativo del robottino verde rappresenta uno dei punti più importanti per Huawei che non può utilizzarlo nella sua forma completa sugli smartphone destinati ai mercati internazionali. Quindi, la prima ipotesi è che gli Stati Uniti potrebbero temporeggiare sulla questione per utilizzarla in qualche modo come arma di scambio oppure – ipotesi meno quotata – Google non ha fatto richiesta. Non è escluso comunque che il Dipartimento del Commercio USA stia rilasciando le licenze in maniera graduale e quella per il colosso di Mountain View potrebbe arrivare nelle prossime settimane. Per adesso però sono solo supposizioni e solo il tempo ci darà le giuste risposte
Nel frattempo, Huawei continuerà lo sviluppo di HarmonyOS rendendolo open-source nel mese di agosto 2020. Ci vorrà ancora molto tempo prima che il sistema operativo di Shenzhen possa approdare sugli smartphone in sostituzione di Android. Per far ciò, Huawei sta invitando – anche attraverso stanziamenti economici – la comunità degli sviluppatori a creare applicazioni prive di servizi Google da pubblicare sul suo Huawei App Gallery.
Insomma, se la questione con gli Stati Uniti non dovesse risolversi entro febbraio (mese in cui scade la proroga concessa dal Dipartimento del Commercio USA), Huawei continuerà a utilizzare la versione AOSP di Android priva dei servizi e app di Google sui suoi smartphone – proprio come successo con la serie Mate 30 – cercando di sostituirli con i Huawei Mobile Services.
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