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Lo strano caso di Palazzo Palano: colpo di mano al condominio

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Un "blitz" di 3 estranei ha portato, dall'estate 2018, ad un colpo di mano nella gestione del complesso residenziale. Inutili le denunce. Ecco cosa è accaduto

Le liti condominiali in tutta Italia finiscono con l’intasare i Tribunali (civili e penali) e capita anche che degenerino nella cronaca nera.

Lo strano caso da “record”

Il caso di Palazzo Palano (noto anche come Condominio isolato 481) nel viale della Libertà, rischia di finire nel guinness dei primati o, peggio, diventare un pericoloso precedente. Il paradosso infatti è che da un anno vi siano due amministratori, uno dei quali eletto (o quasi “autoproclamatosi”) in condizioni inquietanti.

Il colpo di mano

Dal 3 luglio 2018 infatti si è scoperto che basta un colpo di mano da parte di estranei esperti del settore, alla fine di un’assemblea di condominio, per “prenderne possesso” e agire di conseguenza. Basta una delibera falsa, per di più con 277 millesimi (quindi la metà di quanti ne servono per essere eletti capo condomini) per presentarsi all’Agenzia delle entrate (si può fare anche on line) e vantare il pieno titolo a rappresentare la maggioranza dei condòmini, che in realtà non sanno neppure chi sei.

Situazione drammatica

Con in mano la certificazione dell’Agenzia delle entrate il “neo amministratore” si presenta quindi in banca ed allo sportellista dichiara di essere il titolare del conto corrente del condominio. E lo svuota. Un anno e mezzo dopo la situazione è drammatica, perché centinaia di famiglie rischiano di restare senza acqua né luce.

La seduta “a sorpresa”

E’ il tardo pomeriggio del 3 luglio 2018 quando il “creativo” amministratore di condomini (che vanta pure influenti parentele in istituzioni), fa il colpo di mano. E’ infatti in corso un’assemblea condominiale in cui si esploravano le candidature in vista della nomina del nuovo amministratore (il precedente aveva deciso di lasciare per motivi personali). La seduta si chiude per mancanza di quorum.

Il “blitz” degli estranei

Ma ecco spuntare d’improvviso il “salvatore della patria” insieme ad altri due estranei che si autoproclamano presidente e segretario dell’assemblea. Uno dei due condividerebbe lo studio assieme a quello che di lì a poco sarebbe diventato amministratore di condominio. Insomma tre sconosciuti che ad assemblea conclusa (i condòmini sono andati quasi tutti via) s’impadroniscono in un lampo della gestione: l’ amministratore ha 16 deleghe in mano e vota se stesso quale nuovo capo del condominio nonostante i 277 millesimi non bastino.

Chi si accorge del “blitz” viene allontanato. Il vecchio amministratore, appena dimessosi ma presente a quella che doveva essere una seduta di “commiato”, si vede costretto a consegnare ai tre il registro dei verbali d’assemblea, poi anche la documentazione amministrativa e contabile.

E le bollette?

Inizia così un calvario per molte persone, ma c’è chi in questa situazione paradossale salta sul carro dei vincitori, nella speranza di trarne un qualche vantaggio. Non tutti infatti sono in regola coi pagamenti, fra rette condominiali e bollette Amam.

Inutili le denunce

Il resto è storia giudiziaria: innumerevoli quanto inutili le denunce all’autorità costituita che ancora oggi a distanza di oltre un anno e mezzo dall’intrusione indebita non ha ancora mosso un dito per ripristinare la legalità. Subito dopo l’assemblea del 3 luglio con finale “a sorpresa”, in realtà si è tenuta una nuova seduta che ha portato all’elezione di un nuovo e vero amministratore di condominio, a maggioranza.

Un condominio, 2 amministratori

Nonostante ciò e nonostante decine di nuove assemblee la situazione è caotica.Il Palazzo Palano ha due capi condomini ma è ad un passo dal collasso.Sono in pochi a pagare le rette, dal momento che il conto è gestito dal “signor 277 millesimi), che puntualmente si liquida il compenso, utilizza il conto corrente e affida incarichi e consulenze.

Ricorso respinto

Con un ultimo esposto proposto dalla stragrande maggioranza dei residenti si era chiesto al Tribunale di nominare un amministratore giudiziario per porre fine a questa folle ingovernabilità, causata dalla presenza di un amministratore “ombra” in contrapposizione a quello regolarmente eletto con più 500 millesimi. I giudici hanno respinto l’esposto perché dicono che un amministratore giudiziario può essere nominato solo in mancanza di uno eletto. Poiché però a Palazzo Palano ce ne sono due il caso, per il Tribunale, è chiuso…..

Debiti e insolvenze

In questo guazzabuglio, oltre alle abitazioni che rischiano di restare senza acqua e pure senza ascensore (la ditta non fa manutenzione perché nessuno l’ha più pagata), ci sono anche i lavoratori rimasti senza stipendio, a cominciare dal portiere per finire agli operatori delle pulizie. La mole di debiti che grava sule complesso residenziale è importante e adesso si rischia il collasso.

Il danno e le beffe….

 L’Amam ad esempio non vuole installare i contatori autonomi, nonostante le denunce, nonostante il fatto che vi siano attività commerciali allacciate al contatore unico condominiale e nonostante la disperata richiesta della maggioranza dei residenti. Il contatore singolo infatti sarebbe la via di salvezza per i singoli condòmini che hanno sempre pagato e che hanno quindi diritto ad avere l’acqua.

In sintesi per tutti c’è il danno (reiterato ed ancora in corso) e la beffa.

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