La Cina ha definito «un grave errore e un comportamento irresponsabile» la videoconferenza dell’attivista di Hong Kong Joshua Wong al Senato italiano
Il governo della Cina, attraverso l’ambasciata cinese in Italia, ha definito «un grave errore e un comportamento irresponsabile» la decisione di alcuni parlamentari italiani di ospitare l’attivista di Hong Kong Joshua Wong, fra i leader delle proteste a favore della democrazia delle ultime settimane, in una videoconferenza al Senato. L’evento si è tenuto ieri, giovedì 28 novembre, nella sala stampa del Senato, dove erano presenti rappresentanti di vari partiti fra cui Lega, Forza Italia, Partito Democratico e Fratelli d’Italia. Mancava il Movimento 5 Stelle, il più filocinese fra i partiti italiani.
Secondo la sintesi di Rainews, Wong ha invitato l’Italia a non vendere armi o strumenti antisommossa alla Cina, che ha accusato di compiere estese violenze contro i manifestanti, e si è detto «deluso» nel leggere le dichiarazioni piuttosto neutrali sulle manifestazioni da parte del ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio, che è anche capo politico del Movimento 5 Stelle. Lo stesso fondatore del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, due giorni fa ha visto l’ambasciatore cinese in una visita privata.
Nel duro comunicato di condanna diffuso dall’ambasciata cinese, si legge che Wong «ha pianificato e partecipato al caos, alle violenze e agli attacchi di polizia» e «legittimato la violenza» (adottata in primo luogo dalle forze dell’ordine cinesi, che da settimane cercano di reprimere le proteste con la forza). Qui sotto trovate il comunicato completo.
Nell’ultimo periodo, si è registrata una escalation nelle attività criminali e violente ad Hong Kong che stanno spingendo la città in una situazione di pericolo estremo e ne stanno calpestando gravemente lo stato di diritto e l’ordine sociale, danneggiandone seriamente prosperità e stabilità, minacciando il principio fondamentale noto come “un paese, due sistemi”.
Il segretario generale di Demosisto di Hong Kong, Joshua Wong, ha pianificato e partecipato al caos, alle violenze e agli attacchi alla polizia; tutte azioni criminali che ne hanno determinato l’arresto e attualmente si trova in una condizione di libertà provvisoria in attesa del processo. Joshua Wong ha distorto la realtà, legittimato la violenza, criticato il principio “un paese, due sistemi” e chiesto pubblicamente l’ingerenza di forze straniere negli affari di Hong Kong, comportandosi come un clown saltellante “pro-indipendenza di Hong Kong”.
Alcuni politici italiani hanno ignorato i fatti appena descritti e hanno voluto con determinazione fare la videoconferenza con Joshua Wong, fornendo una piattaforma per un separatista “pro-indipendenza” di Hong Kong e appoggiando la violenza e il crimine. Si è trattato di un grave errore e di un comportamento irresponsabile per cui siamo fortemente insoddisfatti ed esprimiamo la nostra più ferma opposizione.
Vogliamo ribadire che gli affari di Hong Kong appartengono alla politica interna della Cina e nessun paese, organizzazione o singolo ha alcun diritto di interferirvi. Speriamo che le persone coinvolte rispettino la sovranità cinese e si impegnino in azioni che aiutino l’amicizia e la cooperazione tra Italia e Cina e non il contrario.