http://www.rainews.it/dl/img/2019/11/310x0_1574329064168.bc5ee9a401707d3e7a31abb017d7505b.jpg

Open Arms, fascicolo Salvini al Tribunale dei ministri a Palermo

L'ex ministro dell'interno è indagato per sequestro di persona e omissioni di atti di ufficio per aver impedito ad agosto lo sbarco e trattenuto a bordo della nave della ong spagnola 164 migranti soccorsi in zona SAR libica

La Procura di Palermo ha trasmesso al Tribunale dei ministri del capoluogo siciliano gli atti relativi al procedimento a carico dell'ex ministro dell'Interno, Matteo Salvini, che era stato indagato dall'ufficio inquirente di Agrigento per sequestro di persona e omissioni di atti di ufficio nella vicenda della nave Ong Open Arms. Non si sa se i pm palermitani, nel mandare il fascicolo, abbiano chiesto l'archiviazione del caso o indicato, come fecero per la vicenda Diciotti, nuovi elementi su cui indagare.

Entro novanta giorni dal ricevimento degli atti, compiute le indagini preliminari e sentito il pubblico ministero, se non ritiene che si debba disporre l'archiviazione, il Tribunale trasmette il procedimento con relazione motivata al procuratore della Repubblica che lo invia alla Camera competente per l'autorizzazione a procedere qualora l'indagato sia parlamentare. 

Salvini è stato indagato ad Agrigento per aver impedito ad agosto lo sbarco e trattenuto a bordo della nave della ong spagnola 164 migranti soccorsi in zona SAR libica. La vicenda fu sbloccata dal sequestro dell'imbarcazione disposto, per motivi di emergenza sanitaria, dal procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio. Patronaggio ad agosto aprì una indagine a carico di ignoti per sequestro di persona e omissione di atti d'ufficio. Solo due settimane fa, dopo aver iscritto Salvini nel registro degli indagati, ha trasmesso le carte ai colleghi di Palermo. 

Il Tribunale dei ministri a Palermo è composto da tre donne ed è presieduto dalla componente più anziana, Caterina Greco. Le altre sue componenti sono Lucia Fontana e Maria Cirrincione. Una nuova composizione, rispetto a quella del caso Diciotti, effettuata con sorteggio dalla Presidenza del tribunale del capoluogo siciliano che ha anche già predisposto i locali in cui le tre giudici si riuniranno.