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Iva ridotta sugli assorbenti compostabili e biodegradabili, "ma la tampon tax è un'altra cosa"

"Non è questa la riforma che serve. È uno sconto. O un 'pink washing del green washing'", denuncia a Today Beatrice Brignone di Possibile. Ma "finalmente il tema viene preso sul serio", dice il collettivo Onde Rosa

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Tra le novità di maggior rilievo nell'intesa raggiunta sul Decreto fiscale c'è sicuramente il taglio dell'Iva dal 22 al 5%, "su tamponi e assorbenti compostabili e biodegradabili", come ha twittato ieri sera il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, condividendo una foto con le deputate di maggioranza dell'intergruppo donne di cui fa parte anche Laura Boldrini. L'ex presidente della Camera aveva presentato un emendamento bipartisan proprio per chiedere il taglio dell'Iva sui prodotti igienicosanitari femminili in generale (senza cioè specificare se biodegradabili o compostabili), prima respinto e poi riammesso. A passare alla fine è stato però un emendamento del M5s, a firma di Vita Martinciglio, per l'aliquota agevolata al 5% per i prodotti compostabili non solo per l'igiene femminile ma anche per quelli per anziani, neonati e disabili. L'intesa al momento però riguarda solo i prodotti femminili.

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Per Gualtieri il provvedimento è "un primo segnale di attenzione per milioni di ragazze e donne". Sotto al suo tweet però numerose donne hanno commentato in maniera critica, sottolineando come la riduzione dell'Iva riguardi prodotti che rappresentano al momento solo una piccola parte del mercato e con costi maggiori. Ma il malcontento nasce anche da altro.

Iva ridotta sugli assorbenti compostabili e biodegradabili, Brignone: "Non è un passo in avanti"

"Non è un passettino in avanti, siamo più o meno allo stesso punto. Non è questa la riforma che serve. È uno sconto: un Black Friday. Certo, tutto fa brodo, ma quello di ieri non può essere considerato secondo me un taglio alla 'tampon tax'" dice a Today Beatrice Brignone di Possibile, la formazione politica di Giuseppe Civati che nel 2016 presentò una proposta di legge per la riduzione del'Iva sui prodotti di prima necessità destinati alle donne (assorbenti ma anche tamponi, coppette e spugne mestruali). "È più una forma di sostegno per quanto riguarda la sostenibilità ambientale – e va bene, per carità – però non è quella riforma di uguaglianza che il taglio della 'tampon tax' rappresenta, ossia che per un bene essenziale deve esserci un'aliquota come per un bene essenziale dando così ad ogni donna la possibilità di avere il tipo di prodotto con cui si sente più a suo agio". Più che di tampon tax, per Brignone si può parlare quindi di un "pink washing del green washing", ossia, dice "si dà una spennellata di rosa a una spennellata di verde, ma è più una cosa di facciata che non di sostanza".

"Per questo dobbiamo continuare a batterci per fare come hanno già fatto altri paesi, perché come sempre siamo rimasti indietro per quanto riguarda l'uguaglianza per ragazze e donne che devono potersi permettere un bene di prima necessità senza che sia trattato come un bene di lusso. Non si chiede molto di più e la copertura non è così esagerata", conclude Brignone, aggiungendo: "Rispetto a quando abbiamo presentano la nostra proposta di legge, venendo presi a sberleffi, perlomeno ora questo tema è entrato nel dibattito e se ne parla con dei toni che non sono più da terza media e con più maturità. Almeno questa è una buona notizia".

Tampon tax, Onde Rosa: "Finalmente il tema viene preso sul serio"

La stessa riserva è espressa da Silvia De Dea, che insieme a Gaia Romani fa parte dell'associazione Onde Rosa: su Change.org hanno lanciato una petizione contro la tampon tax che ha superato le 257mila firme.

"Quando ieri abbiamo visto il tweet di Gualtieri non ci credevamo. Poi abbiamo riletto bene la specificazione sui prodotti biodegradabili e compostabili. Come dice il ministro, questo deve essere soltanto un primo passo", dice De Dea a Today. "La nostra personale vittoria non è tanto il fatto che l'Iva è stata abbassata su questo tipo di prodotti, quanto che finalmente il tema viene preso sul serio. Quando ne parlò Civati gli risero in faccia, ora invece se ne discute. Questo è il primo passo, secondo noi, che ci consentirà di andare avanti e poter rivendicare anche tutto il resto". Una mezza vittoria, quindi. "Siamo consapevoli che non è tutto e non è quello che volevamo noi. La cosa positiva è che finalmente qualcosa è stato fatto ed è già stato un miracolo che sia passato qualcosa in questo contesto. Speriamo in futuro di portare a casa il 100 per cento del risultato".

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