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Uno studente su 5 non conclude le superiori nei cinque anni: a pesare è anche contesto sociale

Secondo una ricerca Invalsi su un campione di 515mila studenti, un alunno italiano su 5 non riesce a concludere il percorso di studi alle superiori nei cinque anni previsti. A preoccupare il fatto che la stragrande maggioranza aveva già problemi alle medie che non è riuscito a superare. Inoltre il contesto sociale continua ad essere un fattore determinante nel successo degli alunni.

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Un alunno italiano su 5 non riesce a concludere il percorso di studi alle superiori nei cinque anni previsti perdendo per strada uno o più anni perché ha abbandonato il percorso scolastico o perché è stato bocciato. È la fotografia sull'istruzione italiana fatta dall'Invalsi su un campione  di 515mila studenti che sono stati seguiti nel loro percorso di studi dal 2014, quando hanno terminato la scuola media, fino ai nostri giorni dopo aver affrontato il percorso alle superiori. Un dato ancora più preoccupante se si pensa che il 32% dei ragazzi seguito dalla terza media addirittura non è arrivato a svolgere nemmeno la prova Invalsi di seconda superiore, perché bocciato o perché ha lasciato gli studi. “Solo il 68% degli allievi che abbiamo conosciuto all’inizio di questa storia si ritrovano in quinta superiore nel 2019 cioè cinque anni dopo. Anche secondo le stime più prudenti, oltre 100mila studenti sono ripetenti o hanno abbandonato il percorso formativo senza farvi più rientro” sottolineano dall'Invalsi.

Alunni in difficoltà alle superiori lo erano anche alle medie

Secondo l'Istituto Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo, sono numeri molto preoccupanti perché la mancata partecipazione alle prove invalsi di scuola superiore riguarda gli studenti che erano già in difficoltà alle medie. "Se questi giovani si distribuissero in modo uniforme nei diversi livelli di competenza di partenza, allora il dato non sarebbe così negativo", invece "si questi 176.600 sappiamo che tra di loro sono molto più numerosi gli allievi in difficoltà e molti di loro andranno ad ingrossare le file della dispersione scolastica esplicita o implicita" ha spiegato Roberto Ricci, direttore dell’istituto nazionale di valutazione, ricordando che "Tutto questo rappresenta un problema individuale e sociale enorme, specie in un ciclo di forte calo demografico in cui il Paese non si potrebbe proprio permettere di perdere per strada i propri giovani”.

La stessa considerazione va fatta anche per chi è riuscito a superare i cinque anni in modo regolare ma che ha continuato a trascinarsi difficoltà dalle scuole medie.  I risultati ottenuti dagli studenti nelle prove in seconda e in quinta superiore infatti sono fortemente influenzati dai risultati in uscita dalla scuola media. Oltre il 45% degli studenti in difficoltà al termine della scuola media in effetti rimane in questa situazione anche alla fine della scuola superiore.

Contesto sociale ancora determinate per il successo a scuola

In generale, secondo Invalsi, sono ancora troppo pochi gli allievi che riescono a superare le difficoltà accumulate a scuola media e a uscire dalla scuola superiore con livelli di preparazione di base in linea con quanto è previsto dalle Linee Guida. Su quest'ultimo punto, secondo la ricerca, molto dipende anche contesto di provenienza come il livello culturale dei genitori. "La scarsa mobilità dei risultati – spiega Ricci – è ancora molto influenzata dal contesto di provenienza degli studenti. Il livello di studio dei genitori continua ad essere, anche dopo 13 anni di scuola, un fattore che influenza molto i risultati degli studenti, penalizzando in modo considerevole i ragazzi che provengono da famiglie meno colte”.