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Ad Argentera c'è preoccupazione per un inverno senza impianti e senza gestore: "Apriamo almeno il Baby"

E' l'unica pista, infatti, che potrebbe aprire. Tutti gli altri impianti sono invece a fine vita tecnica. Ma il sindaco Ciaburro replica: "Chi lo gestisce? Non si è fatto avanti nessuno!"

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Continua a far discutere, in Valle Stura e in particolare ad Argentera, la prospettiva di una stagione invernale senza impianti di risalita e piste aperte. Soprattutto in questo inverno che ha già ricoperto di neve naturale le montagne.

Domenica scorso c'è stato l'incontro tra gli operatori turistici del piccolo comune e il sindaco Monica Ciaburro, alla guida del paese da due anni. E' stata lei a richiederlo. In una sala gremita si è discusso, in particolare, della manifestazione di interesse per la gestione degli impianti, alla quale tre soggetti hanno dato riscontro ma mai perfezionata in un bando.

Dallo scorso giugno, infatti, a seguito di disdetta, gli impianti di Argentera sono senza un gestore. Va detto che gli impianti sono a fine vita e, gestore o no, non potrebbero funzionare.

Tutti, tranne il Baby, che invece potrebbe aprire, così come il Self Service.

Daniele Nardi, operatore turistico di Argentera, interviene sulla serata e sulla discussione che ne è scaturita: "Perché il sindaco ha aspettato che sollevassimo il caso invece di agire con tempestività ed evitare ciò che sta accadendo? Argentera senza impianti muore. E perché si è aspettato così tanto tempo? L'Unione montana l'anno scorso aveva stanziato 30mila euro per alcuni interventi di manutenzione, non sono mai stati usati. Non capisco il senso di fare una manifestazione di interesse senza darle un seguito. Il Comune sta aspettando l'esito di un finanziamento per la seggiovia, ma nel frattempo non ha fatto niente! Doveva almeno darsi da fare per aprire il Baby".

La posizione del sindaco Monica Ciaburro sul Baby, unico impianto che potrebbe aprire: "Siamo in attesa di sapere se otterremo o no questi finanziamenti regionali. Il nostro Comune è in dissesto, continuo a ribadirlo. Non possiamo spendere soldi che non abbiamo. Per il Baby non si è fatto avanti nessuno, né in modo formale né in modo informale. A chi lo do in gestione se un gestore non c'è?".

Sulla vicenda abbiamo interpellato anche Loris Emanuel, presidente dell'Unione Montana Valle Stura, ente più volte citato come organismo deputato a fare da cabina di regia in un eventuale tavolo di lavoro per un turismo che abbracci tutta la valle.

Questo il suo commento"L'anno scorso abbiamo stanziato 50mila euro per gli impianti, 30mila per Argentera e 20mila per le piste da fondo. Uno sforzo importante per noi. Ad oggi quei 30mila euro non risultano rendicontati. Perché? Noi, come Unione, non siamo mai stati interpellati dal Comune di Argentera con argomenti o richieste strutturati. Non so perché il gestore abbia deciso di dare disdetta e cosa sia successo. E' una competenza del Comune, l'Unione non può fare molto. Sugli impianti posso solo dire che, pur non essendo paragonabili a quelli di Limone o del Mondolè, avevano comunque un loro seguito. Il contraccolpo per tutta l'economia della valle ci sarà, questo è certo".

Sui 30mila euro la Ciaburro chiarisce: "Sono per la quota di cofinanziamento su lavori che ancora non sono finiti. Per questo non sono rendicontati. Ma il presidente dell'Unione Montana lo sa che le cose funzionano così. I soldi saranno erogati a lavori ultimati".