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Droga la compagna del padre e la violenta: arrestato magrebino

Secondo le accuse, il ragazzo avrebbe approfittato dei momenti in cui il padre non era in casa per somministrare dei farmici alla donna ed abusare sessualmente di lei

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È finito dietro le sbarre con l'accusa di violenza sessuale un giovane cittadino straniero di origini magrebine residente a Lugo di Romagna, in provincia di Ravenna. Stando a quanto riferito dall'accusa, infatti, il ragazzo avrebbe più volte abusato sessualmente della compagna del padre.

Un caso scioccante, sul quale stanno ora indagando gli inquirenti.

I fatti contestati si sarebbero verificati nel periodo di tempo che intercorre fra i mesi di novembre del 2018 e lo scorso luglio.

Secondo le informazioni sino ad ora riportate dalla stampa locale, il giovane avrebbe agito approfittando dei momenti in cui il padre si trovava lontano da casa. Servendosi di alcuni narcotici, somministrati con l'inganno, sarebbe riuscito ad avere la matrigna alla sua mercé. In questo modo il ragazzo avrebbe violentato più volte la donna e registrato anche alcuni video degli atti sessuali compiuti. Filmati che successivamente, stando a quanto raccontato dalla presunta vittima, l'imputato avrebbe utilizzato per minacciarla, cercando così di indurla al silenzio.

La donna, tuttavia, ha trovato il coraggio di denunciare quanto le era accaduto, raccontando tutto alle forze dell'ordine locali.

A comprovare le accuse mosse dalla vittima, la testimonianza del marito, padre del ragazzo (un 21enne, stando alle fonti). L'uomo ha infatti mostrato alcuni "frame" di uno dei video a luci rosse girato dal figlio di cui aveva preso visione. Non solo. Ha inoltre raccontato ai pubblici ministeri di temere di essere stato a sua volta drogato dal giovane. In un'occasione, infatti, aveva accusato uno strano malessere che gli aveva provocato l'offuscamento temporaneo della vista ed una brusca caduta dalle scale.

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Abusa della matrigna dopo averla drogata: giovane magrebino dietro le sbarre

Tutti elementi che hanno convinto gli inquirenti a procedere con le indagini. Sia la donna che il marito sono stati più volte ascoltati, e il magrebino messo in stato di fermo, come disposto dai pm Antonio Bartolozzi e Alessandro Mancini. Durante la giornata di sabato 23 novembre, il giovane magrebino è stato intercettato all'aeroporto di Bologna, mentre stava facendo ritorno a casa da un viaggio. Il soggetto è stato tradotto dietro le sbarre del carcere bolognese, dove ora si trova a disposizione dell'autorità giudiziaria, secondo le disposizioni del giudice Rita Zaccaruello, che ha emesso nei suoi confronti un provvedimento di custodia cautelare.

Ascoltato dagli inquirenti, il giovane ha respinto ogni accusa, puntando invece il dito sulla matrigna. Stando alle sue dichiarazioni, sarebbe stata la donna a tentare di circuirlo, obbligandolo mediante ricatto ad avere rapporti sessuali con lei. I loro incontri sarebbero poi stati consenzienti. Il processo prosegue e sono attesi ulteriori sviluppi.