Nomine Rai, nulla di fatto. L’ad Salini prende l’interim di Rai 2 dopo l’uscita di Freccero

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Salini

Il CdA di ieri non ha definito le nuove nomine Rai, rimandando tutto al prossimo consiglio del 10 dicembre (ma anche in quella data non è detto che avvenga la fumata bianca). Il mandato di Carlo Freccero a Rai 2, però, è comunque terminato e in attesa di scoprire il nome del nuovo direttore, l’ad Fabrizio Salini prende l’interim della seconda rete.

In una sorta di ‘passaggio di consegne’, Freccero – definiti i palinsesti per l’inverno 2020 – ha preso parte alla seduta, nella quale ha ricevuto i ringraziamenti di rito per il lavoro svolto e lasciato per il momento Rai 2 nelle mani di Salini, che provvederà a guidare il canale – per il quale ha già fatto sapere che sarà ‘rivoluzionato’ in daytime – fino alla nomina del prossimo direttore. Nomina che, insieme alle altre in ballo, l’ad Rai ha bloccato.

I partiti politici pressano per una ’spartizione delle poltrone’ e Usigrai sbotta, con chiaro invito a Salini a farsi valere:

I partiti di governo nelle piazze urlano ‘fuori i partiti dalla Rai’, poi nelle segrete stanze si lanciano sulla preda da spolpare (…) Visto quindi che non si può chiedere a Dracula di mettersi a dieta dal sangue, serve uno scatto di reni dell’Amministratore Delegato. Ha poteri pieni e ampi. Li usi per chiudere fuori da Viale Mazzini diktat e veti dei partiti. Li usi per scegliere professioniste e professionisti interni di primo livello (…) Sveli l’ipocrisia dei partiti”

si legge in una nota dell’Unione Sindacale Giornalisti Rai.

Da qui il blocco di Salini alle nuove nomine di reti, tg e altri settori. Tra i principali nodi da sciogliere, quello che riguarda l’ex direttore generale della Rai Mario Orfeo (attuale presidente di Rai Way); renziani e democratici lo spingerebbero verso la direzione del Tg3, dell’offerta informativa o dei talk show, per i quali si fa anche il nome del direttore di Rai News Antonio Di Bella.

Sul successore di Freccero a Rai 2, invece, il favorito sembra essere Marcello Ciannamea, che i ben informati danno ‘vicinissimo’ a Salvini e Lega. Nessun dubbio, invece, salvo clamorosi ripensamenti, per la poltrona più ambita: il direttore di Rai 3 Stefano Coletta va verso la promozione con l’assunzione della direzione di Rai 1 e dell’intrattenimento di prima serata. I 5 Stelle punterebbero a sostituirlo con Franco Di Mare, ma difficilmente il PD non si farà sentire nei confronti di un canale (Rai 3) storicamente di sinistra. E il valzer continua…