Migranti, naufragio di Lampedusa: la Guardia costiera individua relitto e alcune salme
Un barcone si è ribaltato di fronte all’isola dei Conigli, a Lampedusa, lo scorso 23 novembre. La Guardia costiera ha individuato oggi il relitto attorno al quale ci sarebbero dei cadaveri. Al momento non si conosce ancora il numero dei corpi rinvenuti a causa delle cattive condizioni metereologiche che limitano la visibilità. Sabato scorso erano state tratte in salvo 149 persone e rinvenuti i cadaveri di 5 donne; 20 persone erano invece disperse.
by Annalisa GirardiI sommozzatori della Guardia costiera hanno individuato il relitto del naufragio dello scorso 23 novembre, quando un barcone si è ribaltato di fronte all'isola dei Conigli, a Lampedusa. Attorno al relitto, localizzato grazie al Rov (un sottomarino a comando remoto), ci sarebbero dei cadaveri. Al momento non si conosce ancora il numero dei corpi rinvenuti a causa delle cattive condizioni metereologiche che limitano la visibilità. L'imbarcazione si trova sul fondale a circa 40 metri di profondità.
La Guardia costiera, in seguito al naufragio di sabato scorso, aveva tratto in salvo 149 persone. Erano stati due pescatori a lanciare l'allarme di un barchino in difficoltà a meno di un miglio dalla costa: "Stavamo passeggiando lungo il tratto di costa che si affaccia su Cala Galera – ha detto Stefano Martello – perché i pescherecci sui quali lavoriamo sono fermi a causa del maltempo. Quando abbiamo visto la barca navigare verso il porto abbiamo capito subito che le onde altissime stavano per fare capovolgere l'imbarcazione. Abbiamo chiamato la Capitaneria e le motovedette sono arrivate nel giro di pochi minuti. È stata questa tempestività a salvare i Migranti che nel frattempo erano caduti in acqua, senza l'intervento immediato delle motovedette sarebbero tutti morti".
I militari sono intervenuti prontamente, ma quando le motovedette sono giunte sul posto l'imbarcazione si sarebbe capovolta a causa delle condizioni meteo complicate. La Guardia costiera ha quindi provveduto a soccorrere le persone in mare, ponendo in salvo 149 migranti, tra i quali ci sono 13 donne e 3 bambini, trasferiti nell'isola. I militari hanno anche rinvenuto i corpi privi di vita di cinque donne: i migranti a bordo hanno raccontato che sul barcone erano presenti altre venti persone, che risultano ora disperse. La Procura di Agrigento ha aperto un'inchiesta: indaga per naufragio, favoreggiamento dell'immigrazione, e morte come conseguenza di altro reato. Il pm Salvatore Vella è al lavoro da ieri sera per coordinare l'indagine.