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NAPOLI, GUERRA E PACE – OGGI L’INCONTRO A CASTELVOLTURNO TRA LA SQUADRA E DE LAURENTIIS – SI PARLERÀ DEI DUE MILIONI E MEZZO DI EURO DI MULTE E DEL RISCHIO DI FINIRE IN TRIBUNALE PER I DANNI DI IMMAGINE - I CALCIATORI PRONTI A SCUSE PUBBLICHE, LE MULTE RESTERANNO MA SI CERCA UN COMPROMESSO (MEGLIO: UNO SCONTO…) - IL VALORE AGGIUNTO ANCELOTTI, L’UNICO NELLA TEMPESTA A MANTENERE LA BARRA DRITTA
Monica Scozzafava per il Corriere della Sera
Anfield Road punto e a capo. C' è adesso l' altra notte di Champions, quella dell' ammutinamento, che riprende quota. Sarà ridiscussa e sviscerata oggi in casa Napoli, 23 giorni dopo. L' intento comune è mettere un altro punto, quello che può sancire la fine delle ostilità. E la crisi dei risultati? Difficile immaginare che basti una notte gloriosa per uscire dall' imbuto nel quale i giocatori si sono infilati dopo la disobbedienza al ritiro e le prestazioni deludenti in campionato. Ecco che il chiarimento, anche a muso duro tra squadra e club, diventa appuntamento atteso più di una finale.
Contro il Liverpool la riconquista della dimensione di squadra solida e per certi versi anche matura, ma la prova del nove sarà la riconferma in campionato. Nessuno tra i giocatori si è ancora arreso all' idea di dover pagare le multe arrivate a destinazione a poche ore dalla sfida nella tana dei Reds. Il pareggio lì dove nessuno ha raccolto punti nei gironi di Champions è la medicina giusta per l' orgoglio, per la consapevolezza e anche per la dignità.
Riscatto morale e sportivo con gli ottavi che adesso sono a un soffio. Se sia stato l' antibiotico giusto per debellare il virus è presto per dirlo. Il colpo di spugna c' è stato, così come re Carlo aveva previsto. Le Coppe sono il suo mondo, la dimensione autentica di un allenatore che, tra i patemi delle ultime settimane, in campo internazionale ha imposto come sempre la sua legge. Ed è stato ascoltato.
Punto e a capo, dunque.
Aspettando gli impegni che non hanno vetrina, contro squadre «piccole» che arriveranno al San Paolo (domenica c' è il Bologna) e il Napoli dovrà tornare a comandare le partite. Riprendersi il possesso e i punti. Prima però la riunione di famiglia. De Laurentiis al primo confronto con i giocatori dopo l' insurrezione del 5 novembre. Chiusi, tutti, nello spogliatoio.
Ha chiesto così, il presidente. In famiglia, appunto. Senza spifferi e condizionamenti esterni. Lo ha chiarito nel tweet arrivato al fischio finale di Liverpool-Napoli. I complimenti e poi la richiesta velata ma non troppo di ritrovare unità, lontani dalle «pressioni». L' ultima strategia per spostare l' attenzione: i fatti di casa Napoli stavolta al riparo dai «nemici», quelli che De Laurentiis ha chiamato «gufi», pronti secondo lui a remare contro. Ma è lo spogliatoio piuttosto chiamato alla direzione unica: da un lato i giocatori pronti a chiedere scusa, dall' altro il presidente che adesso può perdonare.
Le multe, comunque vada, resteranno, ma si cercherà di non finire in tribunale: vittorie in campionato, trattative sui rinnovi e anche premi futuri, alla ricerca di un compromesso che salvi la stagione. Il club ha necessità di arrivare tra le prime quattro, i giocatori devono riconquistare credibilità. Il giudice unico diventa il campo, dove nell' immediato mancheranno i riflettori e non sbagliare sarà più difficile. Punto e a capo, ecco. Ancelotti ago della bilancia. Non si è leader per caso e la solidità dimostrata nel momento della tempesta è un valore che va condiviso, dal club e dalla squadra.