Mercedes, ancora tagli dell'auto tedesca.Daimler manda a casa 10 mila tute blu
Profit warning e riduzioni di personale per fronteggiare il rallentamento dell'export e le trasformazioni della mobilità. Dopo Vw e Audi, anche Mercedes taglia
by Andrea DeugeniPrima i profit warning, poi gli annunci dei tagli al personale. Le nubi di stagnazione, che secondo gli economisti non si diraderanno in Germania anche nel 2020, spingono i colossi dell’auto tedesca a mettere mano il più possibile alle spese operative nei comparti tradizionali per fronteggiare il rallentamento del business e ottenere margini di investimento nelle nuove tecnologie, visto che la nuova frontiera della mobilità impone scelte strategiche da cui non è possibile sfuggire. Pena l’esclusione dal futuro mercato delle quattroruote.
Così, dopo ben due allarmi sui conti di quest’anno e una sforbiciata ai colletti bianchi (1.100 dirigenti, il 10% dei dirigenti), Daimler ha annunciato almeno 10 mila tagli di posti di lavoro in meno entro il 2022.
La cifra è stata comunicata dal capo del personale Wilfried Porth, una riduzione resa necessaria dal piano di risparmio destinato a finanziarie la transazione elettrica e che verrà realizzata attraverso un piano di prepensionamenti e di offerte di uscite anticipate.
Il target di risparmio sui costi per il personale è di un miliardo, savings che andranno ad aggiungersi a quelli da 300 milioni per il comparto dei veicoli industriali, oltre a 250 milioni di risparmi in costi fissi.
Martedì Audi, che dopo il dieselgate era già indietreggiata rispetto ai concorrenti Daimler e Bmw e che ad aprile del prossimo anno registrerà l’avvicendamento al volante fra l'attuale amministratore delegato Abraham Schot e Markus Duesmann, si è aggiunta alla lista dei produttori teutonici che hanno dato una sforbiciata al monte lavoratori: il marchio controllato da Volkswagen ha fatto sapere che taglierà 9.500 posti di lavoro entro il 2025 in Germania, nell'ambito di un vasto programma che prevede 6 miliardi di risparmi annui da qui al 2029.
Audi ha precisato in una nota che le uscite saranno realizzate per lo più tramite non sostituzione dei pensionamenti e senza licenziamenti. Azioni che genereranno risparmi in grado di "aumentare la competitivita'" nel quadro della "trasformazione dell'industria auto verso la mobilità elettrica". Secondo quanto ha riferito il quotidiano economico Handelsblatt, dopo la riduzione rimarranno nei due stabilimenti tedeschi di Neckarsulm e Ingolstadt circa 50.000 persone. Fabbriche da cui, ha reso noto il responsabile del Consiglio di fabbrica Rolf Klotz, quest’anno, per il terzo anno consecutivo, saranno costruite meno di 200.000 auto a fronte di una capacità produttiva di 300.000 veicoli l'anno.
Il taglio al personale è arrivato dopo che la scorsa settimana la casa madre Volkswagen (che già a marzo ha annunciato di voler cancellare 7.000 posti di lavoro entro il 2023) ha dovuto cedere alle pressioni del mercato rivedendo al ribasso le prospettive a medio termine sulla crescita dell’utile operativo (crescita nel 2020 giù dal 30 al 25%) e delle vendite (giù dal +20 da oltre il 25%). Revisioni innescate dal rallentamento dell’export su tutti i grandi mercati (compresa la Cina che negli ultimi anni aveva trainato la crescita globale), finiti vittima dell'incertezza generata dalle persistenti tensioni commerciali fra Washington e Pechino. Congiuntura che ha costretto anche i competitor Bmw e Daimler ha rivedere le stime sui target di bilancio.
@andreadeugeni