Giustizia: Anm a congresso, riforme e rilancio dopo bufera su toghe
Ripartire dopo il 'terremoto' della scorsa primavera e rilanciare i valori dell'associazionismo giudiziario. Al via il congresso dell'Anm
Giustizia: Anm a congresso, riforme e rilancio dopo bufera su toghe
Ripartire dopo il 'terremoto' della scorsa primavera e rilanciare i valori dell'associazionismo giudiziario, tenere alta l'attenzione sulla questione morale e le degenerazioni del carrierismo, tornare a proporre soluzioni per riformare il sistema giustizia. Questi gli obiettivi che l'Associazione nazionale magistrati pone al centro del congresso - dal titolo 'In nome del popolo italiano. Le persone, il potere, la legge' - che riunira' a Genova le toghe dal 29 novembre al primo dicembre. Il congresso, che la stessa Anm definisce un "passaggio cruciale per la magistratura italiana", si aprira' alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e sara' "il luogo per avviare una importante riflessione culturale che analizzi i fatti accaduti senza reticenze, ma anche con valutazioni critiche", spiega il presidente del sindacato delle toghe Luca Poniz.
L'inchiesta di Perugia e le conversazioni intercettate dal cellulare del pm (oggi sospeso) Luca Palamara, le conseguenti dimissioni di 5 togati del Csm e il pensionamento anticipato dell'ex procuratore generale della Cassazione Riccardo Fuzio costituiscono tuttora un peso, perche' "hanno rappresentato l'esistenza di un rapporto tra magistrati e il potere politico al di fuori delle sedi istituzionali, per nomine basate su logiche di potere. Bisogna ritrovare - sottolinea il segretario generale dell'Anm Giuliano Caputo - principi, ideali, valori di confronto tra i gruppi associativi, con un messaggio importante soprattutto per i colleghi piu' giovani. Un quarto dei magistrati e' entrato in servizio negli ultimi 5 anni, la vicenda scaturita dall'inchiesta di Perugia e' stata un colpo, che puo' creare sfiducia anche al nostro interno e ha portato disorientamento tra le toghe. Abbiamo reagito con una posizione netta e ferma, e non bisogna abbassare la guardia, dobbiamo confrontarci sul modello di magistrato che vogliamo".
Il congresso sara' occasione per i magistrati anche per interrogarsi sulla "fiducia" da parte dei cittadini: un "segnale di attenzione", rileva Poniz, alla "percezione sociale" delle decisioni dei giudici "sara' la proiezione nel corso del congresso di videointerviste in cui sono state raccolte le opinioni di cittadini sul sistema giudiziario", sulle quali sviluppare il dibattito. E non manchera', ovviamente, la riflessione sulle riforme. "Sono anni che la magistratura associata ha articolato una serie di proposte", ricorda il presidente dell'Anm: sulla giustizia penale, ad esempio, "da anni denunciamo un'ipertrofia del sistema, che non si puo' pensare veloce e rapido a fronte di milioni di procedimenti e migliaia di fattispecie di reato. Ogni volta che si affronta un tema - aggiunge - lo si fa sulla scia dell'emergenza e si riversa sulla giurisdizione ogni aspettativa. In Italia abbiamo un processo complesso, con costi importanti e noi crediamo nelle sue regole: le nostre proposte si concentrano sull'effettivita' delle garanzie cercando anche di ridurre i tempi morti dei procedimenti". Quanto alla prescrizione - punto dolente, in queste settimane, nella maggioranza di governo - le toghe propongono da tempo la previsione dello stop "dopo la sentenza di condanna in primo grado", ma, sottolinea Poniz, "continuiamo a dire che la riforma della prescrizione e' solo una misura, non la misura che risolve ogni problema".
Con il congresso, "dobbiamo dare un contributo propositivo: sul processo penale, per il quale siamo in attesa di capire su quale base di confronto si ripartira' - conclude infine il segretario Caputo - e sulla legge elettorale per il Csm, dato che quella ora in vigore, a distanza di 15 anni, puo' essere considerata uno dei fattori delle degenerazioni a cui abbiamo assistito. Un'apposita sessione di lavori sara' dedicata alla riforma ordinamentale, e ribadiremo l'equilibrio costituzionale della separazione dei poteri".