Anastasia Kylemnyk oggi accusata per la droga. Ieri disse: “La droga non c’entra”
ROMA – “La droga non c’entra niente”. Così diceva Anastasia Kylemnyk ai microfoni del Tg1 il 25 ottobre. Erano passati solo due giorni dall’omicidio del suo fidanzato Luca Sacchi. Oggi, 29 novembre, Anastasia è finita indagata con obbligo di firma e nell’ordinanza firmata dal Gip c’è scritto che il sospetto di chi sta indagando è che proprio Anastasia avesse un ruolo centrale nella ipotizzata compravendita di droga con quelli che poi sarebbero stati i killer del suo fidanzato.
Compravendita che non c’è mai stata, sia chiaro, ma il Gip ipotizza che i 70mila euro trovati nello zainetto della ragazza servissero proprio a quello scopo. Elementi che, se confermati, sposterebbero e non poco gli equilibri in una storia che dopo un mese ha ancora tanti punti oscuri. Quella che in un primo momento sembrava una rapina finita male (i rapinatori che provano a rubare la borsa di Anastasia, Luca che corre dietro ai ladri e li butta a terra, i rapinatori che reagiscono sparando) oggi sembra nascondere altro.
Migranti, barcone affondato vicino Lampedusa: robot individua relitto e salme
Eniola Aluko nell’Italia razzista. La calciatrice spiega la “regola del negozio”
La notizia delle misure cautelari per Anastasia Kylemnyk.
E’ l’alba del 29 novembre 2019 e l’Ansa batte un’agenzia che tra le altre cose recita così: “I Carabinieri hanno notificano un’ordinanza che dispone misure cautelari nei confronti di cinque persone. Secondo quanto si è appreso, c’è anche Anastasia, fidanzata della vittima, colpita dalla misura dell’obbligo di presentazione in caserma. Per gli investigatori, la ragazza avrebbe tentato di acquistare un ingente quantitativo di sostanze stupefacenti”. Stupefacenti, proprio quelli che la ragazza aveva giurato non c’entrassero niente in questa vicenda.
L’ordinanza del gip e i “70mila euro per la droga”.
Ma non è finita qui, perché dopo qualche ora arrivano le motivazioni dell’ordinanza del Gip: “Anastasia ha un ruolo centrale nell’acquisto degli stupefacenti”. E poi ancora, durante la conferenza stampa, viene fuori che nello zaino di Anastasia c’erano settantamila euro, (e non duemila come detto nella prima fase delle indagini). E anche in questo caso gli investigatori che portano avanti la conferenza stampa ci mettono il carico da novanta: “I soldi sarebbero serviti all’acquisto di 15 chilogrammi di droga”. Queste, comunque, sono le accuse, che andranno provate in tribunale.
L’intervista al Tg1 del 25 ottobre.
“La droga? Non c’entra niente. Luca era lì per guardare il fratellino piccolo che si trovava nel pub – disse Anastasia ai microfoni del Tg1 il 25 ottobre – Luca non ha mai incontrato gli spacciatori. Non ho visto e sentito nulla. Ho sentito solo la voce di un ragazzo romano e giovane. Mi ha detto ‘dammi sto zaino’. E Luca mi ha protetto come ha sempre fatto: l’ha messo a terra e forse per questo si sono spaventati”.
La difesa di Anastasia Kylemnyk.
“Attendo di conoscere gli atti, anche se già dalla lettura della sola ordinanza emerge chiaramente un ruolo della giovane che non dimostra affatto la consapevolezza di un accordo illecito che, ove pure sussistente, certamente sarebbe intervenuto tra altre persone”. Così Giuseppe Cincioni, avvocato difensore di Anastasia Kylemnyk. (Fonti Ansa, RaiNews).