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la Repubblica

Uomo uccide la moglie a colpi di pietra nel Chietino

La vittima aveva 65 anni: ha cercato di fuggire dall'auto in cui si trovava con il marito, ma lui l'ha inseguita. Pezzopane, Pd: "Ennesimo femminicidio, serve una reazione degli uomini"

TORINO DI SANGRO (Chieti) - Hanno litigato in auto, lei ha cercato di scappare, ma lui l'ha inseguita e uccisa. Oggi a Torino di Sangro, in provincia di Chieti, un uomo ha ucciso la moglie e poi si è costituito ai carabinieri. La dinamica del femminicidio è ancora poco chiara, ma da una prima ricostruzione dei Carabinieri della compagnia di Ortona   Domenico Giannicchi, 67 anni, era in auto con la moglie Luisa Ciarelli, 65 anni e stavano litigando.

L'auto era ferma sulla strada di campagna che dalla loro casa porta al paese poco distante. La donna è scesa per fuggire, ma il marito l'ha rincorsa e colpita più volte con una grossa pietra o un bastone, fino a lasciarla esanime tra gli alberi. Giannicchi ha poi chiamato il 118, dicendo di avere colpito la moglie. Quando i carabinieri sono arrivati l'uomo ha raccontato quanto era successo, poi è stato portato in caserma dove è in stato di fermo.

Secondo il comandante della compagnia di Ortona, Roberto Ragucci, la vicenda non è ancora del tutto chiara. Sul posto dove la donna è stata uccisa è arrivato anche il sindaco di Torino di Sangro, Nino Di Fonso, che si è dichiarato sgomento. Stefania Pezzopane, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera ha ribadito l'emergenza femminicidi in Italia:  Questo omicidio in Abruzzo e un altro, sempre oggi, a Brescia, nelle campagne di Azzano Mella. Ancora due donne assassinate da uomini a pochi giorni dal 25 novembre, la giornata mondiale contro la violenza sulle donne".

"Certo occorre un'applicazione più stringente delle nuove leggi di contrasto ai femminicidi dice la parlamentare Pd -. Non c'è dubbio che è necessario rafforzare la rete protettiva dei servizi. E non mi stancherò mai di dire che dobbiamo mantenere alto il livello di guardia su questo allarme sociale, sviluppando in tutto il Paese una battaglia culturale a cominciare dalle scuole. Tutte pratiche nelle quali troverete impegnate le donne del Partito democratico. Ma, diciamocelo con franchezza, non è più rinviabile una reazione forte, sincera, profonda, degli uomini. È giunto il momento di mettere da parte ogni ipocrisia, ogni omertà, ogni silenzio. Gli uomini, quella stragrande maggioranza che rifiutano gli atteggiamenti da padre padrone sulle donne, devono dire basta. Ora".