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Trevi fin: pronto il ricorso contro il rigetto del piano di ritrutturazione, titolo vola

Trevi sta presentando il reclamo, alla Corte d'Appello di Bologna, per ottenere l'omologazione. Cdp e Polaris confermano l'impegno all'aumento di capitale, mentre il gruppo indiano MEIL quello ad acquistare la divisione oil&gas; il Cda ha anche approvato i risultati al 30 settembre 2019.

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Trevifin starebbe presentando il ricorso, presso la Corte d’Appello di Bologna, nei confronti del
provvedimento di rigetto adottato dal del Tribunale di Forlì per  permettere l’omologazione dell’accordo
di ristrutturazione. Il gruppo ha inoltre comunicato i risultati al 30 settembre 2019.

Intorno alle 13:30 il titolo balza del 3,97% a 16,48 euro per azione

Trevi in profondo rosso dopo la decisione del tribunale di Forlì

Gli investitori FSI Investimenti -facente parte del Gruppo CDP- e Polaris Capital Management hanno in ogni caso confermato per iscritto alla Società il rispetto degli impegni assunti relativamente alla sottoscrizione del previsto aumento di capitale in opzione (da 130 milioni complessivi), con una quota di pertinenza di circa Euro 77,5 milioni cadauno.

Anche il gruppo indiano Megha Engeneering & Infrastructures avrebbe confermato l’impegno ad acquisire la divisione Oil&Gas, a seguito dell’esito del procedimento di omologa.

L’omologazione del piano di ristrutturazione sarebbe quindi la condizione necessaria all’attuazione del suddetto piano, che prevede  la cessione delle attività oil&gas (a Megha Engineering & Infrastructures), la ricapitalizzazione da 130 milioni, nonché agli accordi con le banche sullo stralcio di parte del debito (ammontava a 749,5 milioni) e sull’arrivo di linee di credito.

Nonostante sussistano delle incertezze il CDA di Trevifin si dice comunque fiducioso circa il positivo esito dell’operazione di rafforzamento patrimoniale e ristrutturazione del debito prevista
dall’Accordo di Ristrutturazione.

Risultati al 30 settembre 2019

Al 30 settembre 2019 sono stati contabilizzati ricavipari a 448,5 milioni di euro e un ebitda a 25,6 milioni, mentre l’ebit è negativo per 18,8 milioni.  Il risultato netto di pertinenza del gruppo è negativo per 42,3 mln di Euro;

In lieve peggioramento la posizione finanziaria netta che al 30 settembre 2019 passa a 740,3 milioni dai 736,2 del 30 giugno scorso. Il portafoglio ordini del settore fondazioni è pari a 477,6 milioni.