Un cerotto e passa la bua (e non solo quella) – storia della “pecetta” paramedica diventata una...

UN CEROTTO E PASSA LA BUA (E NON SOLO QUELLA) – STORIA DELLA “PECETTA” PARAMEDICA DIVENTATA UNA SORTA DI PANACEA PER OGNI MALE: NATO COME RIMEDIO PER LE FERITE, ORA SI USA PER SOMMINISTRARE FARMACI E VACCINI, PER FAR PASSARE IL MAL D'AUTO E I SINTOMI DELLA MENOPAUSA, PER SMETTERE DI FUMARE E DI RUSSARE, PER ELIMINARE PUNTI NERI E CELLULITE, PER TIRAR SU IL SENO, PER FARE SESSO E NON FARE BAMBINI - E UN DOMANI POTREBBE ANCHE…


Jessica D'Ercole per “la Verità”

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C' è un cerotto per tutto. Da semplice rimedio per rimarginare le ferite ora si usa per somministrare farmaci e vaccini, per far passare il mal d' auto e i sintomi della menopausa, per smettere di fumare e di russare, per eliminare punti neri, vesciche, verruche, rughe e cellulite, per decontrarre muscoli, per tirar su il seno, per fare sesso o per non fare bambini.

Ma la scienza non si ferma qui. Da ultimo a Chicago ne hanno inventato uno capace di leggere il sudore. Rileverà i livelli di Ph, elettroliti, glucosio e lattato e un domani sarà utile anche per la diagnosi della fibrosi cistica e delle malattie renali. Cerotti, quindi, che oltre a curare prevengono.

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In principio ci fu Josephine Frances Knight, sbadata moglie di Earle Dickson, addetto agli acquisti del cotone per la ditta Johnson & Johnson nel New Jersey. Josephine, per compiacere il marito, si dava un gran da fare nelle faccende domestiche ma in cucina era talmente maldestra da procurarsi continuamente tagli e scottature. Ferite che si medicava da sola, con scarsi risultati, un rotolo adesivo e della garza.

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Stufo di vedere la consorte in queste condizioni, e di doverle rifare le medicazioni ogni sera, un giorno del 1920 Dickson pensò di preparare dei bendaggi già pronti affinché, al momento del bisogno, Josephine potesse applicarseli da sola senza rischiare ulteriori infezioni. Si trattava di una striscia di nastro adesivo chirurgico su cui aveva applicato, a intervalli regolari, dei quadrati di garza sterile. Il tutto veniva infine ricoperto con una striscia di crinolina in modo che potesse essere riarrotolato.

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earle dickson 1

Soddisfatto della sua soluzione, Dickson la raccontò a un suo collega di lavoro. Questi ritenne la trovata talmente geniale da convincerlo a esporre l' idea anche agli amministratori. I Johnson erano inizialmente titubanti ma quando videro la facilità con la quale ci si poteva applicare il bendaggio da soli si decisero a produrlo. Era nato il cerotto.

Il 18 maggio del 1921 entrò in commercio, tre anni dopo fu prodotto in massa. Il bendaggio ebbe un tale successo che Dickson divenne vicepresidente della compagnia. Peccato però che nel 1961, a 69 anni, morì senza avere ricevuto quote dei profitti economici derivanti dalla sua invenzione. Alla sua morte erano arrivati a più di 30 milioni di dollari all' anno.

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Kate Middleton fotografata negli ultimi anni con cerotti color carne su pollici, indici, medi, anulari, dorsi e palmi delle mani. Pare che solo i mignoli si siano salvati dalle sue piccole distrazioni quotidiane. Wilt Chamberlain, tra i più forti cestisti di tutti i tempi, era così magro che usava dei cerotti adesivi per tenere su i calzettoni. Mario Balotelli nel 2012 sdoganò il taping neuromuscolare (Tnm), ovvero il cerotto blu capace di ridurre dolori muscolari, accelerare la guarigione dei tessuti e correggere l' allineamento delle articolazioni.

Inventato nel 1973 dal chiropratico e agopuntore giapponese Kenzo Kase, fu migliorato nel 1999 dall' australiano David Blow: se il prodotto nipponico privilegiava la compressione della parte sofferente, quello di Blow agisce sul versante della decompressione. Di gran moda, questi cerotti oggi vengono appiccicati sul viso per cancellare rughe e zampe di gallina, sul collo per ridurre il doppio mento, sulle terga per glutei più alti.

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Kim Kardashian ha lanciato una linea di cerotti per tenere a bada i suoi prosperosi seni. Si tratta di nastri adesivi, facilmente removibili, che permettono di tirar su le proprie grazie anche con i più generosi décolleté, quelli che non permettono l' uso di lingerie. Si chiamano Skims e vengono venduti in rotoli da 36 dollari l' uno.

Gli scienziati dell' Università di Edimburgo hanno creato un nuovo tessuto a partire da materiali sintetici le cui nanofibre, migliaia di volte più sottili di un capello, possono essere sintetizzate in tempi rapidi guarendo così ferite e ustioni senza lasciare cicatrici. Questo tessuto verrebbe applicato sulla pelle come un cerotto, con la differenza che non va strappato perché viene completamente assorbito.

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Secondo gli scienziati, però, ci vorranno almeno quattro anni perché questo nuovo tipo di bendaggio entri in commercio. Anche il cerotto inventato dall' équipe dell' Università di Harvard guidata da Benjamin Freedman promette di guarire ferite senza lasciare cicatrici. Realizzato in Idrogel, costituito al 90% di acqua, contiene l' actina, una proteina embrionale della pelle in grado di tirare l' epidermide, sigillandola alla perfezione.

Pare che rimargini le ferite molto più rapidamente e che aderisca dieci volte più rispetto a un normale cerotto assumendo qualunque forma. Ma nemmeno questo prodotto è ancora in circolazione. Allo studio anche un cerotto che grazie all' energia solare accelera la guarigione delle ferite e delle ustioni. Un' idea che lo scorso anno valse alla napoletana Francesca Santoro il Mit innovators under 35 Europe.

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Per permettere ai medicinali di agire più velocemente i ricercatori dell' italiana Materias, una start up napoletana, hanno inventato un cerotto a microaghi in grado di modulare il rilascio della sostanza.

Indolore e minimamente invasivo, questo sistema migliorerebbe la funzione dei normali cerotti transdermici permettendo anche di iniettare medicinali a chi soffre di belonefobia, la paura degli aghi. Un cerotto simile, a base di ovoalbumina di pollo, una proteina, è in via di sperimentazione per un vaccino contro il melanoma.

Il cerotto umano di Berengario, anatomista dello Studio bolognese, autore del De fractura calvae sive cranei (1518): «Fra le medicine di uso esterno nessuna mai conobbi uguale al mio cerotto detto anche umano perché nella sua composizione entra una parte notevole di umana sostanza ovverosia di mummia». Per confezionarlo teneva in casa teste di cadaveri rinsecchiti, da cui attingere le dosi necessarie di carne, di volta in volta stemperate in latte di puerpera (Piero Camporesi, Il pane selvaggio, Garzanti, 2004).

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Il caso dei cerotti detox per i piedi che più che a un' innovazione somigliano a una bufala. Alcuni sostengono che applicandoli sulle piante dei piedi prima di andare a dormire sarebbero in grado di assorbire le tossine del corpo depurando l' organismo e giovando al metabolismo. A comprova, il fatto che togliendoli al mattino questi da bianchi diventano marroncini ed emanano cattivi odori. Secondo alcuni studiosi i cerotti cambierebbero colore non per via delle tossine, ma a causa di una reazione chimica delle sostanze contenute al loro interno con l' umidità.

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Luca Medici che prima di diventare Checco Zalone faceva il rappresentante di medicinali: «Sono stati gli anni più bui della mia vita. Allora andavano di moda i cerotti sul naso per non russare. Li aveva usati non ricordo quale calciatore. Ovviamente non funzionavano. Ma nelle farmacie ne ho piazzati tantissimi. Poi però quando tornavo scoprivo che non li aveva comprati nessuno. E me li tiravano dietro».

Quella volta che Jonathan Franzen e suo fratello Tom andarono in viaggio in Antartide, la più grande paura dello scrittore era di soffrire la barca. «I cerotti a base di scopolamina che Tom e io portavamo sul collo avevano dissipato le mie due ansie principali. Grazie al cerotto non soffrivo il mal di mare e, con l' aiuto della radio a tutto volume a coprire il mio russare, Tom si faceva dieci ore di sonno profondo da scopolamina ogni notte».

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Durante la Grande guerra in un solo corpo d' armata dell' esercito tedesco ogni mese venivano consumati in media cinquanta metri cubi di gesso e cinquanta chilometri di cerotto.

Benito Mussolini fotografato il 9 aprile 1926 a bordo della corazzata Cavour in viaggio verso la Libia con un cerotto sul naso per coprire la ferita provocata dall' attentato di Violet Gibson, avvenuto due giorni prima.

Alberto Brambilla che a metà degli anni Novanta chiese a Irene Pivetti di sposarlo mentre era in vacanza: «L' anello di fidanzamento fu un cerotto del kit del campeggiatore che avevamo con noi». I due divorziarono nel 2010, dodici anni e due figlie dopo essersi sposati.

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La vignetta di Giorgio Forattini pubblicata da Panorama con un Berlusconi neopremier tutto incerottato che strillava «Io speriamo che me la cavo» che costò la carriera a Enrico Cisnetto, all' epoca vicedirettore: «Berlusconi non gradì la vignetta e mi volle conoscere. Mi disse: "Lei sarà il direttore di Panorama". Io gli risposi che non credevo che Franco Tatò avrebbe licenziato Andrea Monti né che avrebbe assunto me. Berlusconi si incazzò: "Il padrone sono io. Questo non è un problema".

Berlusconi disse che aveva trovato il nuovo direttore di Panorama, la notizia finì sui giornali e io rimasi in mutande. Rimasi vittima di Berlusconi che promette cose che poi non mantiene []. Decisi di farmi dare un po' di soldi da Panorama e di fare il freelance» (a Claudio Sabelli Fioretti).

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Emilio Fede che non ha mai nascosto di aver una vita molto attiva sotto alle lenzuola grazie al Viagra, dieci anni fa a Maurizio Costanzo che gli chiese se non si avvalesse anche si altri supporti rivelò: «Ho usato i cerotti all' inguine.

Così, per provare». Al contrario della pillola il cerotto agisce più rapidamente. Ancora più veloce però è il francobollo sublinguale.

Lo chef Claudio Sadler per sdrammatizzare nel 2017 la perdita di una delle due stelle Michelin ne incerottò una: «Siamo al pronto soccorso ma guariremo presto, prometto!». Per ora però la stellina è ancora in rianimazione.

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il nastro adesivo di kim kardashian
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