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Compagnia Sanpaolo, pax armata a Torino. Profumo verso la riconferma

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Dopo le polemiche del 2016 con il sindaco grillino dovute al fatto che Francesco Profumo, presidente della Compagnia Sanpaolo, fosse espressione dell’ex primo cittadino (del Pd) Piero Fassino, quella fra Chiara Appendino e il presidente della fondazione a Torino la definiscono una sorta di pax armata sotto la Mole. Una serie di condizioni che, spiega chi frequenta le stanze del potere sabaudo, alla fine potrebbero proiettare Profumo verso una “tranquilla riconferma” in primavera del 2020 al vertice dell’ente torinese primo azionista di Banca Intesa con il 6,79% del capitale. E da lì, conservare la presidenza dell’Acri dove è succeduto al lombardo Giovanni Guzzetti a maggio di quest’anno.

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Dopo gli ultimi screzi anche sulla cessione delle quote Iren da parte del Comune, pare infatti che la Appendino abbia deciso di sotterrare l’ascia di guerra non solamente per questioni di realpolitik dovute ad esempio all’incremento contributivo promesso dalla Compagnia nel bilancio previsionale per il triennio 2020, 2021 e 2022, ma anche perché l’ex ministro dell’Istruzione ha messo a disposizione del primo cittadino, si fa notare a Torino, “un’impressionante agenda di contatti” che hanno consentito alla Appendino di sbrogliare in poco tempo alcuni nodi che l’amministrazione si è trovata ad affrontare.

In più, pare che lo stessa sindaca grillina non abbia difficoltà a riconoscere che il presidente della Compagnia Sanpaolo l’abbia aiutata a ricoprire gli spazi rimasti vuoti nelle municipalizzate, trovando persone di grande competenza, quindi utili alla buon governo cittadino.

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C’è un altro fattore che, spiegano i bene informati, concorre a un bis di Profumo alla fondazione e cioè il fatto che in Banca Intesa, il primo istituto di credito del Paese, vedano con favore una continuità al vertice della Compagnia. Quella stessa continuità che Profumo ha garantito in Ca’ de Sass dopo esser stato il primo all’inizio di quest’anno ad aprire a una riconferma in blocco del consiglio di amministrazione della banca. Una spia del cambio dello scenario sotto la Mole.

La decisione della vicepresidente di Confindustria Licia Mattioli, ex numero uno degli industriali di Torino e secondo molti candidata in pectore della Appendino da vice di Profumo, di spendersi invece per la corsa alla prossima presidenza di Viale dell’Astronomia. Un fronte che esclude altre candidature parallele inopportune.

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@andreadeugeni