S&P500: undici massimi storici a novembre!
La domanda che oggi gli investitori si pongono, è se lo S&P estenderà la stringa di successi di questo ennesimo, indimenticabile mese.
by Gaetano EvangelistaPiazza Affari da un paio di sedute mostra i segni di un certo affaticamento. Un’apatia però al momento classificabile come fisiologica: il FTSE MIB sta ben ricalcando il copione dettato a metà settembre sul Rapporto Giornaliero.
La domanda che oggi gli investitori si pongono, è se lo S&P estenderà la stringa di successi di questo ennesimo, indimenticabile mese. Novembre va in archivio infatti con ben 11 nuovi massimi storici per Wall Street. I future questa mattina lasciano presagire un congedo all’insegna della lettera, ma non è detta l’ultima parola; specie considerando che la seduta breve di oggi, assieme a quella che precede il Ringraziamento, sono accreditate di un saldo mediamente positivo.
Soprattutto, giova ricordare il comportamento del mese di dicembre, quando l’indice azionario USA realizza un nuovo massimo storico a novembre, chiudendo il mese con un saldo superiore al 3%. Come rilevato ieri, l’andamento più probabile del mese entrante e ancor più dei prossimi tre mesi, appare decisamente degno di nota.
L’Eurostoxx nel frattempo consolida le posizioni attorno al massimo di fine 2017 a 3700 punti. Comportamento fisiologico. L’aspetto rilevante è che non si neghi la rottura rialzista della ben più rilevante barriera a 3600 punti, su cui ci siamo già soffermati in passato. In teoria, una volta metabolizzato il test dei correnti livelli lo scenario per l’indice continentale si farebbe roseo.
Tanto più se nel frattempo sopraggiungesse quell’ulteriore, piccolo sforzo da parte dello Stoxx600: a poco più dell’un percento dai massimi storici. Pare di vedere lo S&P500 nel 2013: quando i massimi assoluti del 2000 e del 2007 furono alfine superati. Ponendo le premesse per un raddoppio di quotazioni nei sei anni successivi.