Mihajlovic: “Non sono un eroe, ma un uomo. Sarò ancora qui”

Il tecnico del Bologna fa il punto sulla sua malattia

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Roma, 29 nov. (askanews) – “Sono e sarò ancora qui, grazie a tutti. Non sono un eroe, ma un uomo”. Sinisa Mihajlovic, convoca una conferenza stampa all’Ospedale Sant’Orsola di Bologna, per parlare di sé e del suo futuro. La sorpresa, però, gliela fanno i calciatori che si presentano a sua insaputa. “Ma non dovevate essere in campo ad allenarvi? Ogni scusa è buona per non farlo…”, scherza il tecnico serbo. Poi Dzemaili prende la parola: “Mister, dire che ci sei mancato è poco. Volevamo esserci”. Sinisa è contento, emozionato, si commuove, a volte nasconde gli occhi umidi sotto il capello: “Scusate, per la testa mi sta passando di tutto in questo momento…”.

Poi riprende e si lascia andare. “L’ultima volta che ho parlato era il 13 giugno – dice Mihajlovic – quando ho annunciato la mia malattia, dopo questo percorso che ho fatto ho scelto di fare questa conferenza insieme ai medici che mi hanno curato. Voglio spiegare qual è stato il mio percorso e il mio stato di salute. In questi 4 mesi difficili ho conosciuto persone straordinarie, gli infermieri che mi hanno curato e supportato. Ho un carattere forte, a volte difficile, loro sono stati meravigliosi”.

Tanti ringraziamenti per gli innumerevoli gesti di affetto. “Mi sono sentito protetto, soprattutto dai tifosi del Bologna, mi hanno trattato come un figlio. Il ringraziamento più sentito va alla mia famiglia, a mio fratello, a mia madre, ai miei figli, a mia moglie. L’unica persona che forse ha più palle di me, la amo”.

adx/sam