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Cesare Bocci con la moglie Daniela

Cesare Bocci torna a Tolentino: «In teatro ci saranno tanti amici, sarà una grande emozione»

SPETTACOLO - L'attore, nato a Camporotondo, ha mosso i primi passi con la Compagnia della Rancia. Domani e domenica sarà in scena con "Pesce d'aprile" al Don Bosco

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di Francesca Marsili

Il dramma nel momento più bello della loro vita. Un terribile scherzo del destino avvenuto proprio il primo aprile. «Mia moglie Daniela, ebbe un ictus pochi giorni dopo essere diventata mamma, mentre stava allattando nostra figlia Mia. Lasciamo di corsa la bimba alla vicina e corriamo in ospedale. Il medico ci impiegò due ore a capire che si trattava di un’embolia post-partum, l’aveva scambiata per una crisi isterica successiva ad un litigio, mentre minuti preziosi scorrevano lasciando il segno». Dolorosa e commovente la storia vissuta da Cesare Bocci, amatissimo attore originario di Camporotondo, assieme a sua moglie Daniela Spada, colpita da una malattia 19 anni fa. Lo spettacolo teatrale autobiografico “Pesce d’aprile” in scena sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre al teatro Don Bosco di Tolentino ( sold out entrambe le date), dopo aver toccato i principali teatri italiani, racconta la storia di un grande amore che la malattia ha reso ancora più grande dove Cesare Bocci interpreta se stesso al fianco di Tiziana Foschi nel ruolo di sua moglie Daniela. Dice di tornare con affetto Cesare, nei luoghi dove è nato e cresciuto, dove ha mosso i suoi primi passi nel mondo dello spettacolo con “La Compagnia della Rancia” di Tolentino fino a quando non ha deciso di proseguire la sua carriera a Roma dove conobbe la sua Daniela. «So che in sala, nelle due serate, ci saranno molti miei vecchi amici, portare in scena ciò che realmente abbiamo vissuto io e Daniela guardandoli negli occhi, sarà un’emozione molto particolare» confessa l’attore maceratese che da oltre vent’anni veste i panni di Mimi Augello, personaggio cardine nella fortunata serie televisiva “Commissario Montalbano”.

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Cesare Bocci con Tiziana Foschi che interpreta Daniela sul palco

«Sono stati anni difficili. Daniela è rimasta in coma per oltre un mese. Al suo risveglio non ricordava nulla ed insieme abbiamo dovuto ricominciare la nostra vita da capo con un lungo percorso di riabilitazione. Quel giorno la nostra vita cambiò profondamente e capii, che quando sei nell’acqua alta nuoti. Raccontare la nostra storia, è stato un modo per rielaborare il trauma. Ho scoperto parlando con chi mi stava accanto, che nei primi tempi io rifiutavo qualsiasi contatto che non fosse più che formale con mia figlia, forse non mi sentivo capace di fare il padre da solo. Ma anche l’occasione per lanciare un messaggio importante: se Daniela è qui è perché ha voluto combattere per rialzarsi e se questa storia possa aiutare anche solamente una persona per noi è già una grande vittoria» conclude l’attore marchigiano. Lo spettacolo “Pesce d’Aprile” è un’esperienza reale, toccante, intima e straordinaria di un uomo e di una donna che non si danno per vinti quando il destino sconvolge la loro esistenza, è uno scherzo del destino che li ha resi più forti. I protagonisti si mettono a nudo svelando le loro fragilità, raccontando come possano crollare le certezze e come si possa risalire dal baratro. In un’alternanza di situazioni dolorose, grottesche, a volte divertenti, si delinea l’immagine di una donna prigioniera di un corpo che non le obbedisce più e che lotta per riconquistare la propria vita, con il suo uomo accanto che diventa bastone, nutrimento e supporto necessario. Una testimonianza diretta, capace di trasmettere quella forza che spesso manca nel quotidiano. Un racconto al quale si assiste con gli occhi lucidi e la risata improvvisa, a volte amara, altre volte liberatoria. Cesare e Daniela stanno insieme da 26 anni. Daniela è una disabile perché continua ad avere problemi. I due collaborano con associazioni per disabili come l’Anfass Onlus (Associazione di famiglie con persone con disabilità intellettiva e razionale) che è anche Charity partner del progetto, e cercano, attraverso Cesare, personaggio dello spettacolo, di sconfiggere la paura del diverso, credendo fermamente si possa fare tanto con pochissimo.