https://static.milanofinanza.it/content_upload/img/2019/11/201911291149401395/Eurostat-213866.jpg

Sale più del previsto l'inflazione in Ue, euro e borse ingessate

by

L'inflazione nell'area euro a novembre è cresciuta dell'1% a livello annuale dallo 0,7% di ottobre e leggermente al di sopra del consenso allo 0,9%, come l'inflazione core (+1,3%). Lo spread Btp/Bund sale oltre 160 punti base dopo il risultato di ieri dell'asta a medio-lungo termine, accolta con relativa freddezza

Sale più del previsto l'inflazione in Eurozona. E i mercati europei, dopo un avvio in rosso, ora viaggiano in ordine sparso (Dax -0,15%, Cac40 sulla parità, Ibex +0,01%, Ftse100 -0,21% e Ftse Mib -0,13% a 23.312 punti). L'inflazione nell'area euro a novembre, secondo la lettura preliminare, è cresciuta dell'1% a livello annuale, in lieve accelerazione dallo 0,7% anno su anno del mese di ottobre e leggermente al di sopra del consenso degli economisti allo 0,9%.

Su base mensile, i prezzi sono calati dello 0,3% a novembre. Eurostat ha aggiunto che l'inflazione core preliminare, sempre a novembre, è aumentata dell'1,3% anno su anno, in lieve aumento rispetto al +1,1% di ottobre, ma anche in questo caso è risultata al di sopra delle aspettative per un incremento dell'1,3%.

Si ricorda che la Bce vuole mantenere l'inflazione vicina ma sotto la soglia del 2% a medio termine ma, per anni, non è riuscita a centrare questo obiettivo nonostante la politica monetaria decisamente espansiva. Quanto al tasso di disoccupazione nell'Eurozona si è attestato al 7,5% a ottobre, in lieve calo rispetto al 7,6% di settembre e in linea al consenso degli economisti. Nel mese il numero di disoccupati è sceso di 31.000 unità.

Indifferente a questi dati il cambio euro/dollaro, fermo a 1,1001 (-0,04%). "Per la Germania e la zona euro, una crescita anemica è più probabile di una recessione o di una forte ripresa", ha previsto Joerg Kraemer di Commerzbank , il quale crede che le economie di Germania ed Eurozona "miglioreranno nel 2020", ma ha precisato: "la crescita sarà al di sotto del trend poiché i fattori economici positivi sono parzialmente neutralizzati da altri negativi".

Dal lato positivo, Kraemer ha messo in evidenzia "la politica monetaria accomodante e un accordo commerciale parziale tra Stati Uniti e Cina". Tuttavia, "ciò sarà probabilmente compensato dai timori di nuove tensioni commerciali e dal rallentamento strutturale della Cina", ha concluso l'esperto di Commerzbank . Mentre lo spread Btp/Bund sale a quota 162 punti base dopo il risultato di ieri dell'asta a medio-lungo termine, accolta con relativa freddezza.

L'ufficio studi Mps  ha segnalato che la domanda sul Btp decennale è stata la peggiore da sette anni a questa parte: ordini pari a 3,35 miliardi di euro sui 2,75 massimi dell'offerta, con un coefficiente bid-to-cover di 1,22. "Un momento un po' difficile dopo mesi di entusiasmo forse eccessivi, per lo meno a giudicare con il senno di poi. La maggioranza continua a mostrare segnali di divisione; lo scontro sul fondo salva-Stati è solo l'ultimo tassello di frizioni su molti punti in tema di politica economica", ha commentato un operatore all'agenzia Reuters.

Così restano in secondo piano i numeri dell'Istat migliori delle attese sia sui disoccupati di ottobre, con il tasso al 9,7% dal 9,9% di settembre, sia sulla stima dei prezzi al consumo di novembre, passata al tasso annuo dello 0,4% sia per l'indice nazionale che armonizzato.