King of Con
by Giacomo TrevisanUn gioco da nerd per nerd, dove un gruppo di geek assetati di sangue dovranno combattersi per accaparrarsi i gadget migliori. Di cosa parliamo? ma di King of Con, ovviamente!
Il mio primo approccio con King of Con è stato al Modena Play 2018, un mese prima del lancio del Kickstarter che avrebbe portato alla sua pubblicazione ufficiale. Stavo girando fra i banchetti alla ricerca di qualche novità/scusa per aprire il portafogli quando dalla distanza, sopra il brusio generale della folla che assiepava i padiglioni della fiera, ho sentito una voce familiare
In quel momento al tavolo dedicato alla demo di King of Con, un furibondo Giovanni Zethone Zaccaria stava minacciando un nostro amico che gli stava rispondendo con una serie di improperi, tra l’ilarità di Alessandro e Mauro Chiabotto (gli autori del gioco) ed una discreta folla di curiosi. Quello è stato il momento in cui ho detto al nostro fumettaro preferito “Devi assolutamente farmi provare questo gioco”.
A Cesare quel che è di Cesare, ad Itomi tutto il resto
Sarei un bugiardo a non dirvi che recensire il gioco di Lega Nerd SU Lega Nerd ha un po’ il retrogusto del conflitto d’interessi. Quindi il patto è questo: faremo la recensione più obiettiva possibile e per correttezza non metteremo il voto alla fine. Che ne dite?
King of Con è, in breve, un gioco di aste segrete con elementi di set collection dove da 2 a 5 nerd assetati di gadget si daranno battaglia per accaparrarsi gli Oggetti più fichi in vendita in una delle tante fiere che siamo abituati a frequentare.
Ogni giocatore ad inizio partita prenderà uno schermo principale (che serve a nascondere l’importo delle vostre aste) ed uno schermo secondario (dove punterete le vostre offerte e che vi permette di nascondere i gettoni che vi sono rimasti). Inoltre, verranno affidate ai giocatori 2 carte passione che raffigurano una delle 15 categorie di gadget in vendita e che influiranno sulla strategia dei nostri nerd, dando dei bonus al punteggio alla fine della partita.
Infine, ogni giocatore riceverà una Carta Scimmia, distribuita casualmente. Queste 5 carte numerate sono necessarie per dirimere i pareggi; in caso due giocatori stiano puntando allo stesso oggetto, il giocatore con la Carta Scimmia dal valore più basso avrà la precedenza e dopo la transazione dovrà scambiare la sua Carta Scimmia con il malcapitato che è stato sconfitto.
Ogni round di gioco è diviso in 4 fasi:
- Hype a manetta
In questa fase le bancarelle sul tabellone vengono rifornite di Oggetti pronti per essere acquistati nelle fasi successive.
- Incauto Acquisto
In una serie di 3 aste segrete i giocatori proveranno ad aggiudicarsi gli oggetti in vendita nelle bancarelle. Per farlo, dovranno mettere il numero di gettoni che intendono pagare sulla casella del loro schermo secondario che corrisponde ad uno (e solo uno) degli Oggetti in vendita. Alla fine dei tre round, ogni oggetto andrà a chi avrà investito più gettoni su di esso, con i gettoni spesi per acquistarlo appoggiati sopra ad esso per segnarne il valore; invece i gettoni di chi avrà perso l’asta finiranno nel Cestino del corrispondente giocatore.
- Sciacallaggio
Gli oggetti non aggiudicati a nessun giocatore finiranno nelle Bancarelle, una zona del tabellone dalla quale possono essere acquistati nella fase Sciacallaggio. Inoltre, in questa fase è possibile cercare di acquistare gli oggetti degli altri giocatori, offrendo una quantità di gettoni superiore al valore che attualmente ha l’oggetto. Per fare tutto questo andremo nuovamente a fare un giro di offerte segrete, stando bene attenti però che questa volta potremo fare offerte multiple, qualora lo desiderassimo. Alla fine della fase sciacallaggio, tutti gli oggetti perdono un gettone di valore, che viene rimesso nella riserva comune.
- Sfoggio Supremo
In questa fase avremo modo di recuperare gettoni per il round successivo. Riprenderemo dal nostro cestino una quantità di gettoni pari a 5 meno il numero degli oggetti che possediamo e poi per ognuna delle 15 categorie verrà verificato chi possiede più Oggetti appartenenti ad essa, guadagnando dalla riserva comune un gettone per ogni categoria in cui primeggiamo.
Terminato il turno si ricomincia dalla fase 1 ed alla fine del sesto turno, si farà il conteggio dei punti vittoria. Ogni giocatore guadagnerà 1 punto vittoria per ogni oggetto in suo possesso, 1 punto vittoria per ogni oggetto in suo possesso corrispondente ad una delle sue passioni, 1 punto vittoria ogni 3 gettoni nella sua riserva ed 1 punto vittoria per ogni Epic Collection completata. La Epic Collection altro non è che un gruppo di 4 oggetti che condividono tra loro un tratto; nel caso un giocatore completi una Epic Collection, il gioco termina prematuramente e si va alla conta dei punti anche se non è sopraggiunto il sesto round.
Da nerd per nerd
King of Con mi ha divertito, tanto. È un gioco sganassone, dove le puntate, i bluff, le minacce, le offerte si susseguiranno senza sosta. Attorno al tavolo l’atmosfera alla prima asta si scalda parecchio e quando si arriva alla fase di Sciacallaggio la situazione generalmente degenera. Tutta quella fatica per accaparrarmi la Spada Incantata e adesso me l’hai fregata da sotto il naso? ti faccio vedere io!
Le meccaniche girano bene, soprattutto perchè sul tabellone è presente tutto il necessario per ricordarsi in che fase siamo o che categoria stiamo controllando per il punteggio a fine round. Un ottimo accorgimento, che rende abbastanza scorrevoli dei passaggi che altrimenti andrebbero persi per strada e che rende King of Con un gioco facile da insegnare e che farà sempre il suo figurone anche con i meno esperti.
A livello di materiali direi che la qualità è buona, anche se si sente la mancanza di un inserto o perlomeno di alcune ziplock per rendere più agevole il setup e non avere i cento gettoni sparsi nella scatola. I disegni sono ben fatti e ricchi di citazionismo da ogni angolo della galassia nerdica: non importa qual è la vostra passione nerd, nelle illustrazioni troverete delle chicche che ammiccano alla vostra nicchia preferita, come alle fiere reali in fondo!
All’inizio di questo articolo, però, abbiamo fatto un patto. Avrei fatto la recensione e sarei stato il più obiettivo possibile; non posso quindi non parlare di quello che mi ha colpito in negativo di King of Con. Leggendo il manuale vengono citate le carte Scenario; sono carte che permettono di variare in maniera significativa le regole e che aumentano la longevità del gioco. Tuttavia, per sapere queste regole alternative quali sono bisogna andare sul sito di Leganerd e scaricare un pdf; le carte sono 10, non riesco ad immaginare un buon motivo per non includerle nella confezione, e la loro mancanza ha lasciato l’amaro in bocca.
Inoltre, ricordavo dalla presentazione che mi era stata fatta al Modena Play che era previsto che ogni personaggio avesse dei poteri speciali, dove sono finite queste caratteristiche? La pagina del Kickstarter di King of Con ci rivela che queste aggiunte, che avrebbero di gran lunga migliorato il gioco, sono state tagliate nel corso della successiva campagna Kickstarter. È davvero un peccato che queste aggiunte si sia deciso di tenerle come stretch goal e non di inserirle già di standard e la speranza è che magari in un futuro si riesca con una mini-espansione di sole carte ad avere un gioco che possa risplendere in tutte le sue potenzialità.
La conclusione di questo articolo non sorprenderà nessuno:
Tuttavia, non lo dico per via del sito sul quale sta venendo pubblicato questo articolo; King of Con è un gioco solido che non solo sfrutta molto bene il meccanismo delle aste segrete ma finisce inevitabilmente per avere anche elementi di social deduction, dovendo cercare di capire come i vostri amici vi vogliono fregare ed agendo di conseguenza.
Le partite sono sempre animate e anche se la longevità soffre dei tagli necessari che sono stati apportati durante lo sviluppo, rimane comunque un buon prodotto, leggero e frizzante.
Non è un gioco che vincerà lo Spiel des Jahre ma sicuramente ogni volta che avrò voglia di un po’ di Aste Toste e di aggredire verbalmente i miei amici troverà un posto al mio tavolo.
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