https://www.repstatic.it/content/nazionale/img/2019/11/29/114807497-edcf3002-a98b-464f-a3f3-d9eb8063054a.jpg

la Repubblica

Il codice a barre GS1 compie 45 anni

Il primo "beep" nel 1974 in una città dell'Ohio per un pacchetto di cicche. Adesso viene scandito 6 miliardi di volte ogni giorno

by

La Bbc lo ha inserito tra le 50 cose che hanno fatto l'economia moderna, al fianco delle pile, dei videogiochi, della libreria Billy e del latte artificiale. Tutti i giorni viene usato da 60 milioni di italiani e da miliardi di persone nel mondo, in oltre 150 Paesi. Tanto diffuso che ormai è indispensabile, anche se la sua presenza discreta passa inosservata. A riportarlo all'attenzione dei più, almeno nella Penisola, qualche catena della gdo, in fase di pagamento della spesa fatto in autonomia.

È il codice a barre GS1, immancabile su tutti i prodotti che acquistiamo. Dal food, al beauty, dai libri, alla tecnologia: mai più senza da 45 anni. Il primo “beep” è risuonato nel 1974, oggi siamo a 6 miliardi di scansioni quotidiane in tutto il globo. Quasi mezzo secolo di storia per un'innovazione che ha rivoluzionato gli acquisti dando al settore un linguaggio unico e comune. Rendendo visibili i prodotti lungo tutta la supply chain, tracciandoli e condividendone le informazioni per ridurre errori e problemi di filiera. Non c'è barriera che tenga, né geografica, né culturale, né amministrativa: il codice a barre è nato global, viene riconosciuto sempre e ovunque, 13 barre verticali ormai iconiche.

L'intuizione venne a Bernard Silver e a Norman Joseph Woodland. Volevano realizzare un codice per marcare i prodotti, che permettesse il riconoscimento automatico alle casse e velocizzasse code e pagamenti nei supermercati. Era il 1948, non c'erano ancora strumenti di supporto che lo potessero diffondere. Ma con l’invenzione del laser, lo sviluppo della distribuzione moderna e la ripartenza dell’economia mondiale dopo la guerra, i tempi maturano. Nel 1973, dopo quattro anni di lavoro e di test, l’associazione statunitense delle principali aziende del settore alimentare adottò il codice GS1.

Nel 1974 passò per la prima volta dalla cassa di un negozio, con la vendita di una confezione di chewing-gum Wrigley’s gusto juicy fruit in un supermercato nella città di Troy, in Ohio. Da lì non si è più fermato.
 
Ora a sviluppare e mantenere il codice a barre GS1 e gli altri standard internazionali è GS1, l’organizzazione mondiale neutrale e no profit presente in 114 paesi. In Italia è rappresentata da GS1 Italy, l’unico ente autorizzato a rilasciare il GS1, a cui aderiscono 35 mila imprese di produzione e di distribuzione di beni di consumo.