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(foto: Getty Images)

Quest'anno l'influenza in Italia è partita in anticipo

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Numeri più alti rispetto allo stesso periodo del 2018: il picco epidemico potrebbe verificarsi in anticipo quest’anno, già a fine dicembre

Oltre 167mila nuovi casi nell’ultima settimana. L’influenza 2019-2020 è già arrivata nel nostro Paese e ha costretto a letto 642mila persone. La fascia d’età più colpita è quella dei bambini da 0 a 4 anni, soprattutto in Sicilia, Lombardia, Piemonte, Toscana ed Emilia Romagna. Come scamparla? Vaccinandosi, innanzitutto. Ma utili consigli di prevenzione si trovano anche sul sito del ministero della Salute.

Come di consueto l’attività delle reti di sorveglianza sul territorio è partita nella 42esima settimana dell’anno e terminerà nella 17esima del 2020. I dati fino a questo momento disponibili indicano che nell’ultima settimana di rilevamento (18-24 novembre) i nuovi casi di influenza sono stati 167mila, per un totale dall’inizio della sorveglianza di 642mila persone colpite dai virus. Numeri leggermente più alti di quelli dello stesso periodo dell’anno passato, che fanno ipotizzare – ma è ancora presto per dirlo – che il picco dell’epidemia possa arrivare in anticipo, tra dicembre 2019 e gennaio 2020 anziché nelle prime settimane di febbraio. Si prevede colpirà 6 milioni di italiani.

L’infezione provoca la classica sindrome con manifestazioni respiratorie (naso congestionato, starnuti, tosse secca), febbre alta, mal di testa, dolori muscolari e articolari, debolezza, etc. Dura circa una settimana, 10 giorni per i bambini, anche se certi sintomi potrebbero persistere più a lungo.

Le autorità lo ripetono ogni anno: l’influenza non deve essere sottovalutata e si raccomanda la vaccinazione, soprattutto per chi è più esposto o a rischio di complicazioni (di influenza si può morire, e già quest’anno i decessi ammontano a 205). Bambini piccoli, anziani sopra i 65 anni, donne in gravidanza e persone già affette da patologie croniche che le rendono più vulnerabili, operatori sanitari e anche donatori di sangue possono accedere al vaccino gratuitamente. Vaccino che – va detto – protegge dai virus dell’influenza (del genere Orthomixovirus) che si prevede circoleranno quest’anno, ma non previene le infezioni da parte dei virus para-influenzali.

Oltre al vaccino, per prevenire l’infezione o evitare di trasmetterla ad altri si dovrebbe prestare attenzione a mettere in pratica semplici norme igieniche, come ricordato dal ministero della Salute nella sua campagna di comunicazione sull’influenza 2019-2020: lavarsi le mani, coprire naso e bocca quando si starnutisce o si tossisce, rimanere a casa quando si cominciano ad accusare dei sintomi come raffreddore e febbre, etc.

Una raccomandazione prevale su tutte: non utilizzare antibiotici se non su specifica indicazione del medico curante. L’influenza è causata da un virus e gli antibiotici non sono efficaci (uccidono i batteri), e a volte possono risultare addirittura controproducenti. Ulteriori informazioni, consigli e dati di monitoraggio sono disponibili sul sito del ministero dedicato proprio all’influenza stagionale.