Silenti Enasarco, un appello ai parlamentari

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”Torniamo a sollecitare ancora una volta, la vostra adesione, alla risoluzione del caso dei 625.000 Silenti Enasarco, di cui 178.000 di ex Agenti, con età avanzata. Ci stiamo interrogando sul vostro silenzio. Non vogliamo pensare che qualcuno vi impedisca di esercitare il vostro pensiero, in merito al diritto costituzionale del risparmio, quello che è l’accantonamento integrativo dei contributi versati a Enasarco; che per Legge, devono arrivare a una integrazione pensionistica, nel momento in cui il soggetto acquisisce il diritto alla pensione con INPS. Frutto di risparmio accantonato di una vita di lavoro, per poter affrontare una vecchiaia serena”. Inizia cosi’ una ”lettera aperta” che Federcontribuenti ha inviato ai parlamentari italiani chiedendo di ”affrontare la questione Enasarco”, una questione ”di una disparita’ evidente che emagina tanti professionisti che dopo anni di lavoro e aver versato contributi, non vedranno mai riconosciuto il loro diritto”. Federcontribuenti gia’ dal 24 giugno scorso sta portando avanti una battaglia contro l’istituto previdenziale e la sua Fondazione.

”Nessuno di Voi, quali membri di Commissioni di Camera e Senato, nonché della Commissione di Vigilanza delle Casse Professionali – si legge nella lettera firmata dal presidente Marco Paccagnella, dal direttore Dipartimento Enasarco, Stefano Ticozzelli e dal responsabile per i rapporti con il Parlamento Cosimo Lucaselli – ha aderito alla nostra sollecitazione, a risolvere il problema dei Silenti Enasarco cioe’ coloro che vivono in un limbo emarginati. E’ veramente insopportabile il vostro silenzio, di fronte a tanta ingiustizia che stanno subendo i Silenti Enasarco”. Sollecitiamo ancora una volta, ”l’adesione di chi è convinto che sia una causa giusta e risolutiva, la battaglia che stanno portando avanti i Silenti Enasarco.  È terminato il tempo di attendere risposte, e di creare un nebuloso contesto di ipocrisie; e senza che si possa indentificare i soggetti istituzionali che partecipano attivamente per la risoluzione del problema. I 625.000 Silenti, devono sapere chi sta dalla propria parte. Siamo certi – conclude la lettera –  del Vostro buon senso istituzionale che farà emergere il pensiero democratico di ognuno di Voi”.