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Le tre grandi sfide digitali che dovrà affrontare la "nuova" Unione Europea

Il quinquennio di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione Europea visto attraverso gli obiettivi da raggiungere nel campo dell’innovazione digitale e la protezione dei dati. Dai social network fino alle intelligenze artificiali.

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Con l’insediamento della nuova Commissione Europea a guida Ursula von der Leyen, previsto per il 1° dicembre, non termina la spinta dell’Europa nei confronti dell’industria digitale. Anzi, nei prossimi cinque anni l’Unione Europea adotterà una regolamentazione di vasta portata che mira a recuperare sulle debolezze dell’Europa rispetto a Cina e Stati Uniti, mantenendo la stretta sulla sana concorrenza delle aziende digitali.

Sono soprattutto tre i punti sui quali il mandato di Ursula von der Leyen si concentrerà nel prossimo quinquennio, e che in parte si potevano intuire nelle linee politiche della sua candidatura a presidente della Commissione europea.

 

I social network devono essere regolamentati

La responsabilità sociale delle piattaforme social può sembrare un brutto gioco di parole, ma è ciò che la Commissione intende rendere prioritario. I non troppo lontani scandali di Cambridge Analytica e le ingerenze degli Stati nelle elezioni attraverso l’uso artato delle piattaforme social, hanno condotto verso il Digital Service Act.

La legge sarà introdotta nel 2020 e con molta probabilità metterà ordine nelle regole per la sicurezza online e la responsabilità dei social network, come anche in quella del commercio, dato che la relativa direttiva UE è ferma a venti anni fa, e le nuove entità digitali vengono appena sfiorate dai suoi articoli.

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L'IA europea deve raggiungere Cina e Stati Uniti

L’Europa deve inoltre recuperare molto terreno sulle intelligenze artificiali rispetto ai concorrenti americani e cinesi. Già dal 2018, ha messo in campo l’AI High-Level Expert Group, un gruppo di 52 esperti nel campo dell’intelligenza artificiale che in un anno ha prodotto le raccomandazioni politiche per una “IA etica”, per aumentare gli investimenti nel settore e per prepararsi ai cambiamenti socioeconomici, garantendo anche una base giuridica che regolamenti il rapporto con le intelligenze artificiali.

L’importanza nell’accelerazione dei progressi in questo campo la si può leggere anche nelle parole della presidente von der Leyen, che ha promesso di proporre una strategia europea in materia di IA nei suoi primi 100 giorni di mandato.

 

La competizione digitale deve essere sana

Infine, non accenna a calare la pressione nei confronti di giganti come Apple, Amazon, Google e Qualcomm, che ha associato il nome di Margareth Vestager, la commissaria europea alla concorrenza, a multe salatissime per tasse non pagate e violazioni dell’antitrust dei colossi digitali.

Vestager avrebbe dovuto lasciare la guida della commissione alla concorrenza con il cambio della presidenza, ma Ursula von der Leyen l’ha riconfermata dandole ancora più poteri. Infatti, non dovrà solo “tenere d’occhio” i giganti digitali, ma a lei sarà affidato il compito di guidare il settore tecnologico europeo, recuperando la distanza che separa l’Europa da Cina e Stati Uniti.