http://oggitreviso.it/sites/default/files/styles/505/public/field/image/Laboratorio%203.JPG?itok=Ax45JGKG

Avevano un vero e proprio laboratorio per la marijuana a Vidor, blitz dei carabinieri

Arrestati una 24enne ed un 28enne albanese

VIDOR - Una ragazza italiana di 24 anni ed un albanese di 28 anni residente in provincia di Belluno sono stati arrestati martedì mattina dai carabinieri di Valdobbiadene, al termine di una mirata attività d’indagine finalizzata alla repressione del fenomeno di produzione e traffico di sostanze stupefacenti.

http://oggitreviso.it/sites/default/files/sites/default/files/2017/Laboratorio%202.JPG

Il blitz è scattato nel comune di Vidor, in piazza Capitello, dove i carabinieri, a seguito di un servizio di osservazione, hanno visto uscire da un deposito una Renault Megane con a bordo i due giovani. Sono stati bloccati e perquisiti: all’interno del veicolo sono state rinvenute due confezioni di marijuana da 600 e 105 grammi.

http://oggitreviso.it/sites/default/files/sites/default/files/2017/Laboratorio%201.JPG

Successivamente la perquisizione è stata estesa al magazzino dal quale sono stati visti uscire con la macchina, ed all’interno i carabinieri si sono trovati in un vero e proprio laboratorio per la coltivazione intensiva di marijuana. Sono state poste sotto sequestro 88 piantine di marijuana, 2,8 kg di marijuana già essiccata, oltre a tutta la strumentazione idonea per la coltivazione (vasi, impianto di irrigazione, lampade, essiccatoio).

http://oggitreviso.it/sites/default/files/sites/default/files/2017/Ingresso.JPG

Oltre alla droga ed al materiale per produrlo, i carabinieri hanno posto sotto sequestro anche il magazzino e l’auto in uso. In aggiunta è stata constatata la manomissione di un punto luce di energia elettrica posto all’esterno del magazzino, grazie al quale, mediante una deviazione di cavi, riuscivano ad usufruire di energia senza ricorrere ad un allaccio regolare, pertanto ai due viene contestato anche il reato di furto di energia elettrica.

 

Per i due soggetti, terminate le formalità di rito, la Procura della Repubblica di Treviso ha disposto il trasferimento in carcere.