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Russia e doping, la F1 sembra al sicuro

Lo sport russo è sempre più nel mirino del CIO per le vicende legate al doping, ma il motorsport dovrebbe evitare sanzioni e limitazioni

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Negli ultimi anni la Russia è stata messa pesantemente nel mirino dal CIO per le questioni riguardanti il doping di Stato. La vicenda, estremamente delicata, è esplosa dopo i Giochi olimpici invernali ospitati da quel paese nel 2014 e si sta trascinando tutt’ora con conseguenze ancora da definire e comprendere nella loro interezza. Oltre a far riscrivere l’albo d’oro di molte competizioni internazionali svoltesi negli ultimi anni, il vasto scandalo doping russo ha portato alla totale esclusione della potenza est-europea dai Giochi Olimpici e Paralimpici invernali di Pyeongchang 2018.

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Ciò tuttavia non ha impedito alla Russia di ospitare alcuni grandi eventi sportivi internazionali assegnati in precedenza, primo tra tutti il mondiale di calcio, svoltosi nell’estate 2018. Adesso però le cose potrebbero ulteriormente cambiare per Mosca: l’Agenzia mondiale antidoping sta infatti valutando di impedire alla Russia di ospitare importanti competizioni sportive internazionali nei prossimi anni come sanzione per non aver collaborato alle indagini antidoping. Svetlana Shakhova, segretaria della Federazione automobilistica russa, ha tuttavia affermato che questa decisione non dovrebbe coinvolgere il motorsport ed in particolare non dovrebbe avere effetti sul Gran Premio di Sochi, l’evento più importante legato all’automobilismo in Russia.

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La federazione di uno sport decide autonomamente quanto aderire alle linee guida e a tutto il resto – ha detto Shakhova al sito russo Championatsugli sport olimpici [la situazione] è chiara, ma per gli sport non olimpici ognuno decide da solo. Gli ordini del giorno per i vari incontri che avremo a dicembre sono già arrivati e non c’è nulla di simile nel materiale. Quindi non penso che questa storia influenzerà il motorsport” ha concluso la dirigente russa.